C’è ancora molta incredulità, dolore e sgomento a Vasto per la morte di Jois Pedone, 20 anni. La Procura ha aperto un fascicolo per fare chiarezza su quello che sembra essere stato un suicidio. A supportare questa ipotesi c’è l’acquisto fatto dal ragazzo su Amazon della fune trovata legata ad una sua caviglia e con la quale lo studente ha realizzato una rudimentale zavorra.
Per chi conosceva Jois è difficile credere che abbia deciso di togliersi la vita. Ad aiutare gli investigatori a fare chiarezza sulla tragedia sarà l’autopsia affidata al medico legale Marco Piattelli che dovrebbe essere fatta domani mattina all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti.
I carabinieri intanto indagano per scoprire i motivi del presunto suicidio. Il ventenne frequentava la facoltà di Economia all’Università di Parma. Il 31 agosto sarebbe dovuto tornare a Parma. Nel frattempo aveva deciso di lavorare al Trabocco Cungarelle. Ha lavorato anche il 20 agosto e tornato a casa ha chiamato un taxi per raggiungere Punta Penna dicendo al tassista di dover fare delle foto da mandare alla sua ragazza.
Fino alla fine Jois ha mostrato a tutti quel sorriso che conquistava tutti. La madre del ragazzo, Mary Nora Ramundi, insegnante di sostegno alla scuola primaria Martella dell’Istituto comprensivo Rossetti, ha sperato fino all’ultimo che si fosse perso. Sono stati i carabinieri ad avvisarla del ritrovamento del corpo a Punta Penna.
Jois non era figlio unico. Ha un altro fratello Rael tesserato con la Bacigalupo Vasto Marina.
Ora tutti aspettano di poter dare l’ultimo saluto a Jois. I funerali del ragazzo non potranno essere celebrati prima del fine settimana.
Paola Calvano