E’ stata confermata dai giudici della Corte d’Appello dell’Aquila la sentenza di condanna per diffamazione per Stefano Moretti che quattro anni fa apostrofò su Facebook con discutibili aggettivi Daniela Fontana e Carmen Tavani, due assistenti parlamentari dell’eurodeputata del M5S Daniela Aiuto. Le stesse vennero definite “bambinaie” della Aiuto.
La Fontana e la Tavani decisero di denunciare Moretti per diffamazione aggravata. In primo grado il giudice del tribunale di Vasto, Michela Iannetta aveva condannato il perito a 600 euro di pena pecuniaria e 5mila euro di risarcimento danni a testa per le due professioniste offese.
Nei giorni scorsi i giudici aquilani hanno rigettato le motivazioni d’appello presentate dall’avvocato Giuseppe La Rana e hanno confermato la condanna ritenendo fondate le motivazioni delle due assistenti rappresentate dall’avvocato Guido Torricella.
Ora Moretti però ha già annunciato il ricorso in Cassazione e come afferma il suo avvocato La Rana: “Gli aggettivi usati da Moretti non volevano essere diffamanti e sono stati pronunciati nell’ambito di una querelle politica”.
Diversa è invece l’opinione dell’avvocato Torricella che sostiene: “Moretti ha messo alla berlina con giudizi mortificanti due professioniste qualificate”
Paola Calvano