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Piccole storie di treni regionali, il racconto di una nostra collega in viaggio sulla tratta Pescara-Termoli

Il 20 giugno intorno alle 19.00, un incendio le cui cause devono essere ancora chiarite, ha bloccato la linea ferroviaria della tratta regionale Pescara-Termoli nei pressi della stazione di Casalbordino, provocando disservizio. Un giorno dopo, il 21 giugno, sempre sulla stessa tratta, la storia si ripete: altro disservizio! Un guasto alla linea elettrica di Ortona ha arrestato la circolazione ferroviaria da San Vito fino a Francavilla al Mare dalle 16.45 alle 20.30.

Dalla raccolta di informazioni sul posto fornita dal personale di Trenitalia, un treno merci avrebbe divelto una parte di linea elettrica. A prescindere dalla causa precisa del guasto, sulla quale non si può garantire la piena attendibilità, i passeggeri del Regionale 19784 Termoli-Pescara Centrale sono rimasti fermi alla stazione di Vasto-San Salvo per circa 40 minuti, sono scesi a S. Vito per  “essere traghettati” su un bus sostitutivo per il quale hanno dovuto attendere ulteriori 30 minuti, a parte i fortunati, che, per semplice casualità, sembra siano riusciti a partire con un autobus precedente.

Nella stazione di San Vito, non vi era nessuno del personale Trenitalia a cui rivolgersi per informarsi, tantomeno in quella di Francavilla, nella quale, tra l’altro, gli annunci dei treni erano a malapena udibili. I malcapitati viaggiatori potevano accontentarsi solo del tabellone, che continuava ad accrescere il ritardo del Regionale…Fortunatamente la difficoltà aguzza l’ingegno e, approfittando dei pendolari che quotidianamente viaggiano tra Francavilla e Pescara, i passeggeri del Regionale hanno optato per lasciarsi guidare da questi ultimi a prendere un pullman di linea che li portasse a fine corsa. Pensare che, essendo in stagione estiva, vi era anche un gruppo di turisti stranieri, che certo hanno avuto uno dei più calorosi benvenuti dal trasporto italiano.

Di sicuro, i passeggeri che hanno viaggiato sulla stessa tratta negli orari successivi, sono incorsi nelle stesse disavventure, in quanto la normale circolazione ferroviaria è ripresa alle ore 20.30. Si tratta di “piccole storie di treni Regionali” da contestualizzare negli ulteriori disservizi causati all’Alta Velocità dal guasto di Ortona: il Frecciarossa 8809  partito da Milano Centrale alle 12.05, con arrivo previsto a Lecce per le 21.00, ha terminato la sua corsa a Bari Centrale e i passeggeri sono stati costretti a proseguire con la FR8811 per le altre destinazioni; gli altri treni diretti a Bari hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino ai 210 minuti; direttamente coinvolti anche l’Intercity 614 delle 11.54 e la Freccia Argento delle 12.57 partiti da Lecce e diretti rispettivamente a Milano Centrale e a Venezia Santa Lucia. Non si comprende come, i lavori di potenziamento infrastrutturali nella penisola siano molteplici,non ultimo, per restare nell’area locale, l’inaugurazione della Galleria dei  Frentani nel 2018 proprio ad Ortona, e come  i disservizi siano immancabili, sia d’inverno sia d’estate.

Ad accrescere lo scontento dei passeggeri, non solo i molteplici disagi, anche i  prezzi alti dei treni, che certo non incoraggiano a programmare un viaggio con uno dei mezzi di trasporto meno inquinanti. Nella stagione estiva, poi, il rischio di imprevisti aumenta, sia per possibili cause tecniche (il surriscaldamento delle linee ferroviarie elettrificate a causa delle alte temperature) sia per incidenti ambientali (incendi ecc.) sia per disgrazie. Almeno le prime due cause, dovrebbero essere preventivate, monitorando costantemente la situazione,dal momento che si tratta di problematiche che si ripetono da anni.

Attualmente, a quanto ne sappia chi scrive, non è stato applicato alcun tipo di controllo o di prevenzione. Eppure, in parte, basterebbero alcune semplici pratiche: maggiore manutenzione delle infrastrutture già esistenti, adeguata pulizia delle sterpaglie e della vegetazione a bordo ferrovia, accorgimenti che forse, in passato, erano persino presi in considerazione,i quali eviterebbero i maggiori costi di eventuali gravi danni e disagi. Quanto tempo ci vorrà ancora per adeguare la linea ferroviaria italiana a quella degli altri Paesi europei civili? 

Nausica Strever

                                             

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