E’ sempre più difficile la situazione della polizia penitenziaria nella Casa Lavoro di Vasto. Le condizioni lavorative, a detta del segretario provinciale del Sappe, Mario Tuzi e del segretario regionale dell’Osapp, Nicola Di Felice sono peggiorate nelle ultime settimane.
“In realtà sono precipitate – afferma Tuzi – e alla difficile gestione dell’utenza vista la tipologia degli ospitati, si aggiunge una pericolosa carenza di personale che si registra su ogni turno di lavoro. Un esempio, tanto per precisare, in un turno serale l’intera struttura è stata gestita da quattro unità compreso il responsabile del turno. Si aggiunge che altro personale del turno di mattina è stato trattenuto in servizio per oltre 10 ore lavorative consecutive e che nella sezione Covid ci sono almeno 12 detenuti positivi e la diffusione del contagio ha raggiunto livelli incontrollabili”.
“Quasi sempre è il personale a pagarne le conseguenze con ingiurie e minacce”, continua Tuzi. “Non è normale andare al lavoro sapendo che non si può consumare il pasto alla mensa di servizio perché non c’è il collega per il cambio, come non lo è sapendo che non c’è nessuno che ti possa prestare supporto nel caso si abbia bisogno per la tutela della propria incolumità personale. Non è normale non poter fruire del riposo settimanale”.
Il segretario regionale dell’Osapp, Nicola Di Felice, servono almeno 15 nuovi agenti e dopo aver scritto al Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria, ha chiesto l’intervento del sindaco, Francesco Menna, del prefetto di Chieti, Armando Forgione e della politica regionale.
Paola Calvano