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Vasto, sì a una nuova proroga dell’Aqualand

Il nuovo contratto non viene ancora sottoscritto e la società Aqualand – che si è aggiudicata la gara per la gestione del parco acquatico dell’Incoronata per altri trent’anni – ottiene una ulteriore proroga “alle medesime condizioni contrattuali e in esenzione del pagamento del canone concessorio per il periodo di proroga“. A stabilirlo è una determina firmata dal dirigente del primo settore del Comune, Vincenzo Toma.

Nonostante le operazioni di gara siano state ultimate lo scorso ottobre, il Comune e la società di gestione non hanno ancora sottoscritto il nuovo contratto che prevede una durata trentennale, un canone annuo di 110mila euro, oltre a investimenti pari a 3,1 milioni di euro. Nella determina dirigenziale con cui si autorizza l’ulteriore proroga, alle condizioni previste nel vecchio contratto, si fa presente “che non è stato possibile addivenire alla stipula dell’atto entro il 15 dicembre, e si rende pertanto necessario concedere una proroga ulteriore, limitata ai tempi tecnici necessari alla stipula del contratto”.

La società Aqualand, che fa capo all’ingegnere Luciano De Nardellis e all’imprenditore vastese Giovanni Petroro, aveva già ottenuto una proroga tecnica lo scorso maggio, poco prima della scadenza della convenzione stipulata il 1° marzo 2004. Per garantire la riapertura del parco acquatico dell’Incoronata nel corso della passata estate, la giunta comunale aveva deciso di prorogare il termine fino al 30 settembre, concedendo quindi ulteriore tempo agli attuali gestori, alle medesime condizioni contrattuali e con l’esenzione del canone concessorio (88mila euro). La nuova gara, indetta in piena estate, si è conclusa con l’aggiudicazione alla stessa società che dal 2004 gestisce il parco acquatico dell’Incoronata, l’unica a partecipare.

Prima dell’indizione del nuovo appalto sia il Partito democratico, attraverso il segretario cittadino Simone Lembo, sia il gruppo consiliare Avanti Vasto che fa capo all’assessore Gabriele Barisano, avevano chiesto migliorie nella fruibilità del parco, attraverso un’apertura che non fosse limitata solo ai canonici due mesi estivi, ma che contemplasse anche una serie di attività invernali. Proposte che, a quanto pare, non sono state prese in considerazione al momento della predisposizione del bando.

Anna Bontempo (Il Centro)

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