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La Bcc Sangro Teatina si trasforma, nasce Bcc Abruzzi e Molise

Era Bcc Sangro Teatina, oggi è Bcc Abruzzi e Molise. La più antica banca delle due regioni, fondata da don Epimenio Giannico nel lontano 1903 ad Atessa, sede centrale della banca, è cresciuta insieme a imprese, famiglie e comunità, e ora anche il nome esprime appieno questa dimensione interregionale. Il cambio è stato approvato mercoledì 24 novembre dall’assemblea straordinaria dei soci tenutasi tramite il rappresentante designato al fine di ridurre i rischi connessi all’emergenza sanitaria in corso.

Ma per un nome che cambia, rimangono intatte la determinazione e la passione per le persone che da sempre caratterizzano una banca forte e gentile: di fatto, in queste due regioni Bcc Abruzzi e Molise è la vera e propria banca del territorio già dal 1998, quando la Bcc di Atessa inglobò la Bcc di Castiglione Messer Marino, che portò in dote la filiale di Agnone, e ancora di più dal 2010, quando ci fu la fusione per incorporazione della Bcc del Molise, che portò in dote le filiali di Termoli, Guglionesi, San Martino in Pensilis e Bagnoli del Trigno. Due regioni dove progressivamente sono scomparsi quasi tutti i protagonisti del credito locale con la conseguente chiusura di filiali, e in cui Bcc Abruzzi e Molise è l’unica banca aderente al gruppo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano, il primo gruppo bancario italiano per solidità patrimoniale, con un Cet1 al 21,5, ben oltre quello dei più blasonati gruppi bancari nazionali.

“La ragione di questo cambiamento – spiegano Vincenzo Pachioli e Fabrizio Di Marco, rispettivamente presidente e direttore generale della Bcc Abruzzi e Molise – è perché siamo cresciuti. La nostra banca, che ha visto la luce in un’epoca storica quando l’Abruzzo si chiamava ancora Abruzzi, non solo ha affrontato guerre mondiali, avversità e crisi globali, ma ha saputo addirittura espandersi sapientemente, valicando i confini regionali, in termini di filiali, clienti, soci. Tutto questo è stato possibile proprio per l’attaccamento al territorio: abbiamo un nuovo nome, siamo diventati grandi, ma alla fine siamo sempre noi, una banca che da quasi centoventi anni sa essere forte perché capace di reinvestire sul territorio il 95 per cento di quello che raccoglie, rimanendo pur sempre gentile con persone, famiglie e imprese, com’è nel suo dna. Una banca che non si è mai chiusa ma, anzi, ha saputo sempre aprirsi e rinnovarsi su tutti i fronti”.

 

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