Banner Top
Banner Top

Contagi in salita in Provincia di Chieti, Magnacca: “Se proiettiamo i dati da qui a 15 giorni i numeri sono da zona gialla. Prudenza e responsabilità”

“Nella giornata di ieri si è tenuto il Comitato di ordine e sicurezza convocato dal Prefetto Armando Forgione, unitamente agli altri sindaci della Provincia di Chieti e la Direzione generale della Asl. La convocazione del comitato si è resa necessaria a seguito dell’incremento dei casi Covid nella Provincia di Chieti dove la recrudescenza del virus e il numero dei contagi hanno imposto al Prefetto e al Direttore generale di richiamare le comunità ad un maggiore rigore nel rispetto delle regole“. Lo afferma il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca in un video pubblicato sulla pagina Facebook del Comune.

“Il tema che preoccupa molto – continua la Magnacca – è che se si provano a proiettare i dati di oggi a 10-15 giorni probabilmente avremo numeri da zona gialla il che significherebbe la probabilità di chiusure ma soprattutto una pressione sugli ospedali”. 

“I vaccinati sono quelli che al momento sono i più tutelati perchè anche se contagiati non hanno gravi sintomi. Un problema è invece il contagio nelle scuole”, specifica il primo cittadino che riportando quanto affermato dal Prefetto e dal Direttore della Asl ha sottolienato che “in tutta la provincia di Chieti si è registrato un aumento dei contagi nelle scuole tanto che un terzo dei contagiati ad oggi è da rinvenire nelle scolaresche. Nella nostra città a ieri avevamo 24 minori sotto i 12 anni contagiati, su 53 positivi. Un dato che sicuramente ci preoccupa, ma che dal quale dobbiamo prendere spunto per attivarci in una serie di comportamenti di maggiore prudenza”. 

“A quanti, soprattutto alle tante mamme, mi chiedevano di chiudere la scuola di via Ripalta dico che oggi, per la normativa che abbiamo, non è più possibile per un sindaco decidere autonomamente la chiusura della scuola. Sarebbe però opportuno che i bimbi messi in Dad, per quanto non in quarantena, evitino di frequentare le attività pomeridiane come quelle ludico-ricreative, sportive, catechismo, almeno fino a quando non c’è la certezza della loro negatività. E’ una misura – sottolinea la Magnacca – lasciata alla responsabilità di noi famiglie. Non c’è nessuna regola imposta da alcuna norma ma sarebbe buona abitudine che noi famiglie adottassimo questa regole comportamentali per i nostri figli che sono momentaneamente in Dad in attesa di un tampone molecolare proprio o dello studente risultato positivo ad un tampone rapido”. 

“Dal tavolo della Prefettura, analizzando i dati anche con i docenti e con i presidi, che i casi delle scuole non determinano un cluster ma sono contagi che si trasmettono per altre vie e non per la sola frequenza scolastica. Altrimenti una intera classe si sarebbe dovuta contagiare”.

L’invito della Magnacca è: “compatibilmente con la presenza di una rete familiare e compatibilmente con gli impegni lavorativi, di evitare nei pomeriggi successivi alla Dad di far avere contatti dei bimbi con altri bambini. Dovremmo dunque cercare di essere tutti un po’ più attenti. Inoltre il Direttore generale della Asl ci ha invitato a ricordare a tutti i cittadini che hanno qualche sintomo di attivarsi per chiedere, presso il medico di famiglia, le terapie monoclonali che sono efficaci se somministrate nei primi sette giorni dalla comparsa dei sintomi. Se somministrati con questa tempistica, sono talmente efficaci da portare nel giro di poco tempo alla scomparsa della sintomatologia. L’accesso a queste cure non è però ancora frequente come si aspettava il direttore della Asl”.

Per cui l’appello della Magnacca è che “ai primi sintomi si contati subito il nostro medico di base per la somministrazione di questa terapia che se somministrata dopo il settimo giorno non avrebbe quasi nessuna efficacia. Purtroppo la quarta ondata è caratterizzata da una estrema contagiosità ch ci impone di essere prudenti pur in assenza di  norme che ci costringono a comportamenti più ferrati”.

“Siate tutti responsabili”, conclude la Magnacca che ringrazia i presidi per la gestione delle situazioni finora verificatesi specificando che “un provvedimento di chiusura non solo non è più affidato ad un sindaco, ma se iniziamo a chiudere le scuole, rischiamo un altro anno in Dad che sarebbe un grave danno per i nostri figli in termini di nozioni, di competenze, di capacità e di conoscenza, ma anche di relazioni sociali”.

Attenzione, prudenza, responsabilità e razionalità è quanto chiede il primo cittadino di San Salvo.

Immagine di repertorio

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.