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Nicola Della Gatta in giunta con 17 deleghe: “Farò del mio meglio”

Dalla cultura al Welfare. Dai diritti civili alle pari opportunità. Ma non mancano neanche le politiche per l’integrazione e l’inclusione sociale, per la promozione del terzo settore, del volontariato e dell’associazionismo, oltre a quelle per la valorizzazione delle realtà periferiche. E’ Nicola Della Gatta, 31 anni, già componente dello staff del sindaco Francesco Menna durante la precedente amministrazione comunale, l’assessore che vanta il maggior numero di deleghe. Sono ben 17 quelle che il primo cittadino ha voluto assegnargli. Un pacchetto non indifferente.

“Riconosco la mole di lavoro, la delicatezza delle competenze e  cercherò di fare del mio meglio per onorare la fiducia che mi è stata accordata”, commenta il giovane assessore, “sono profondamente grato ai miei concittadini per un risultato che va oltre ogni mia aspettativa”, riprende, “le deleghe che il sindaco ha voluto conferirmi le considero deleghe allo spirito della comunità: per la prima volta la cultura si interconnette con il sociale e quindi con l’inclusione,  in un’epoca in cui dobbiamo fare di tutto per uscire dalla pandemia e molto dipende credo da queste deleghe. Sono felice perché rientrano abbondantemente nelle mie corde. Da una parte c’è un lavoro già fatto”, prosegue Della Gatta, “come segretario del sindaco mi sono occupato di cultura curando in particolare  l’allestimento e l’inaugurazione del Polo bibliotecario Mattioli e la mostra evento del bicentenario Palizzi. Dall’altra c’è la delega al Welfare che mi vedrà molto attivo soprattutto in queste settimane in cui si sta elaborando il nuovo piano distrettuale socio-sanitario sul quale io lavorerò in stretta sinergia non solo con chi mi ha preceduto e con gli uffici comunali con cui sto interloquendo, ma chiederò anche un contributo importante alle altre forze politiche rappresentate in consiglio comunale. Per vocazione sono una persona inclusiva”, chiosa l’assessore, “è impensabile fare da soli e non recepire le istanze che vengono da tutte le parti, dalle associazioni e dal volontariato”.

Quali sono i suoi primi impegni?

“Dedicherò questo primo mese al confronto con le varie realtà del terzo settore, con le realtà dei quartieri, quelle del tavolo delle disabilità e con le associazioni. Per quanto riguarda la cultura il mio obiettivo è riaprire le strutture cittadine. C’è tanto da fare: a breve andrà in esecuzione l’intervento strutturale sul tetto del teatro Rossetti che sarà propedeutico alla riapertura della stagione teatrale, così come ci sarà un altro intervento importante per la messa in sicurezza delle fondamenta di Palazzo D’Avalos. Poi ci sono i lavori già iniziati e da portare avanti all’Arena alle Grazie che contiamo di riaprire la prossima stagione estiva per riportarla alla piena fruibilità. Vorrei riaprire anche quel bellissimo spazio di socialità che è la sala della Costituzione a Casa Rossetti. Ma il cuore oltre l’ostacolo è il recupero del Palazzo Genova Rulli che il Comune ha in comodato d’uso gratuito. Ho avviato una interlocuzione con la Curia che è proprietaria dell’immobile e con l’Università D’Annunzio per la realizzazione di una progettualità da finanziarsi con il Pnrr (piano nazionale di ricrescita e di resilienza ndc), per riportare quella struttura alla fruibilità della comunità vastese”.

E per quanto riguarda i servizi sociali?

“Sono grato a chi mi ha preceduto per il lavoro fatto rispetto alla stabilizzazione del settore, ma adesso io vorrei ripartire dalla riconfigurazione spaziale dei servizi che attualmente sono frammentati”, sostiene l’assessore, “solo il segretariato sociale verte oggi su due strutture dislocate tra il Comune e la sede di via Nicola Bosco, fabbricato che andrebbe  riqualificato. Stiamo parlando di servizi sovraesposti, tra cui quello della tutela minorile, và quindi aumentata la sicurezza sia per gli operatori, sia per gli utenti. Io darò il massimo e credo che ci siano le condizioni per fare bene. Queste prime settimane sono cruciali per mettere le mani nel sociale e nella cultura che ho conosciuto quando ero segretario del sindaco”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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