Non vorrei, per le debite proporzioni, paragonare Francesco Menna a Celestino V, “colui che fece per viltade il gran rifiuto”, ma il gesto del Sindaco uscente di evitare il confronto in piazza, davanti ai cittadini, da me richiesto sui destini di Vasto, molto gli somiglia.
Da Menna mi sarei aspettato coraggio e fierezza, dopotutto non gli è stato chiesto di munirsi di elmetto e di andare in guerra, ma soltanto di rispondere, come avrei risposto io, alle domande di un giornalista accuratamente scelto da entrambi, quindi non di parte.
Il Sindaco uscente ha preferito scappare, mettendo la scusa che avrebbe voluto un confronto tra tutti e sei i candidati a sindaco, confronto che avviene, tra l’altro, tutti i santi giorni.
Menna, in realtà, ha preferito evitarlo perché si sente in grande difficoltà, perché sa che la mia candidatura e le mie proposte amministrative vanno nella direzione opposta a quelle messe in campo da lui nell’ultimo quinquennio, un quinquennio in cui la città si è spenta, perdendo grandi occasioni di sviluppo.
Peccato, perché il confronto leale, onesto, alla luce del sole, è il sale della democrazia. Chi rifiuta il confronto ha già perso, anche se dovesse vincere.
Ha già perso perché è un rifiuto che sa di arroganza e di debolezza, senza scomodare la gentilezza che, nei confronti di una donna, avrebbe pur dovuto rispettare.
Menna è scappato perché ha avuto il timore di apparire antico rispetto alla grande novità di queste elezioni; ha avuto il timore, lui ennesimo maschio Sindaco di tutta la storia di Vasto, di confrontarsi con chi potrebbe diventare, se i cittadini lo vorranno, la prima donna Sindaco della storia di Vasto.
Mi impegno fin da ora, dovessi diventare Sindaco, a concedere confronti, tra cinque anni, a qualsiasi sfidante ne facesse richiesta. Come mi impegno, fin da subito, a riportare il sorteggio integrale per la scelta dei 176 scrutatori, che non possono essere più designati come li ha nominati l’Amministrazione Menna, lasciando a casa centinaia e centinaia di iscritti che non hanno santi in paradiso.
Alessandra Notaro
