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Cementificio, un commissario decide sull’impatto ambientale

Sarà un Commissario ad acta nominato dalla Prefettura a concludere il procedimento relativo alla valutazione di incidenza ambientale del cementificio che la Escal vuole realizzare a Punta Penna, nella fascia di protezione esterna della riserva naturale di Punta Aderci. E’ di questo tenore la sentenza del Tar di Pescara che, accogliendo il ricorso presentato dai legali della società di Manfredonia, gli avvocati Giacomo Cerullo ed Adrea Nervi, ha dichiarato l’inefficacia del provvedimento adottato dal Comune, intimandogli di concludere il procedimento entro e non oltre il termine di 40 giorni.

Essendo tale termine decorso infruttuosamente il Prefetto di Chieti, Armando Forgione ha nominato un Commissario ad acta, nella persona di Maurizio Formichetti, che ha ora il compito di rendere esecutiva la sentenza dei giudici amministrativi regionali. Si tratta, in pratica, di un ulteriore strascico giudiziario dopo la sentenza dell’anno scorso con cui lo stesso Tar di Pescara, aveva annullato il parere favorevole rilasciato il 15 gennaio 2018 dallo Sportello unico per l’edilizia del comune di Vasto, accogliendo il ricorso presentato da Legambiente e Wwf. Le due associazioni  avevano contestato il mancato coinvolgimento del Comitato di gestione della riserva, chiamato a esprimere il proprio parere su qualsiasi attività o intervento che ricada all’interno dell’area protetta. La sentenza è stata impugnata al Consiglio di Stato dalla società di Manfredonia.

OGGETTO DEL CONTENZIOSO – Il nuovo ricorso presentato dalla Escal, intenzionata a produrre leganti idraulici (cemento) a due passi dall’area protetta, verte sul nuovo  procedimento di Vinca (valutazione di incidenza ambientale) avviato dal dirigente della sezione urbanistica comunale, Stefano Monteferrante che avrebbe provocato alla ricorrente “un illegittimo ed ingiusto arresto procedimentale”. Secondo la tesi portata avanti dalla società il Comune avrebbe dovuto acquisire il parere del Comitato di gestione della riserva “per sanare il vizio procedimentale” e non disporre un nuovo iter.

LA SENTENZA DEL TAR – I giudici amministrativi (presidente Paolo Passoni, consigliere Renata Emma Ianigro), hanno accolto il ricorso della Escal,  dichiarato l’inefficacia del provvedimento adottato dal Comune e ordinato la conclusione del procedimento entro e non oltre il termine di 40 giorni, intimando l’intervento di un commissario ad acta  “in caso di persistente inerzia”.

LA PREFETTURA NOMINA UN COMMISSARIO AD ACTA  – Il decreto firmato dal Prefetto Forgione che ha incaricato il funzionario amministrativo, Maurizio Formichetti, parte dal presupposto che la sentenza del Tar – quella che accoglie il ricorso della Escal – non è stata ancora eseguita.

“Il termine concesso dal Tar Abruzzo al Comune di Vasto”, scrive il Prefetto, “risulta infruttuosamente decorso”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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