Banner Top
Banner Top

Scontro sulla gestione dell’Aqualand, il centrodestra: “Indaghino Pm e Corte dei Conti”

La gestione del parco acquatico Aqualand, il controllo esercitato dal Comune che è proprietario della struttura, gli adempimenti a carico del concessionario e il bando “last minute” che ha previsto un termine brevissimo per la presentazione dell’offerta il cui valore economico è di 77 milioni di euro.

Verte su questi elementi l’esposto che quattro consiglieri di minoranza si accingono a presentare alla Procura di Vasto e alla Corte dei Conti della Regione Abruzzo. Chiedono di “valutare profili di illiceità penale  o eventuali responsabilità contabili degli amministratori comunali o dei dirigenti” Francesco Prospero, Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo ed Edmondo Laudazi, secondo i quali sul parco acquatico dell’Incoronata ci sono più ombre che luci.

“La convenzione è scaduta a giugno”, ricorda Suriani, “negli anni e nei mesi precedenti noi abbiamo sollevato più volte il problema della scadenza, perché riteniamo che un’amministrazione comunale debba programmare e non rincorrere le scadenze. Già nel 2020 abbiamo portato il tema in consiglio comunale, sollevando una serie di questioni. Quello che mi preme sottolineare è che il comportamento che l’amministrazione comunale ha avuto su Aqualand è estensibile a tutti i beni di proprietà”.

A ripercorrere le tappe – partendo dal contenuto della convenzione,  alla proroga tecnica e  fino al bando di gara – è stato Prospero che ha insistito molto sugli “inadempimenti del concessionario”, sulla mancanza del parere rilasciato dall’avvocatura comunale, sulla perizia affidata ad un commercialista romano Alberto Dello Strologo “effettuata solo sui libri contabili del concessionario”, cioè la società di gestione.

“Noi nell’esposto abbiamo evidenziato delle omissioni e delle responsabilità contabili che hanno determinato delle operazioni svantaggiose per le casse comunali”,chiosa Prospero, “sarà la magistratura a stabilire se ci sono comportamenti penalmente rilevanti”.

Per Giangiacomo “ci sono stati fatti gravi che noi siamo in grado di documentare  e che metteremo a disposizione della Procura. Aqualand è solo l’ultima ciliegina di un grappolo infinito. Un bando del genere ha bisogno di tempo, se lo restringo diventa impossibile proporre un progetto serio. Bisogna allargare la partecipazione e non limitarla come è stato fatto”.

Nel corso della conferenza stampa è stato anche ricordato che sul bando pende un ricorso al Tar da parte di una società del gruppo Sarni.

Anna Bontempo (Il Centro)

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.