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“Basta incendi, ora sì al Parco della costa”

Rendere la costa fruibile e vivibile per tutti e velocizzare l’iter per la costituzione del Parco della Costa Teatina. Se ne è parlato martedì nella sala convegni della Grotta del Saraceno, il villaggio turistico di Vignola, durante la seconda giornata della tappa di Goletta Verde, dedicata alla costa dei trabocchi e ai progetti di turismo attivo e sostenibile.

Tra i relatori  Giuseppe Di Marco, presidente regionale di Legambiente, Cristiana Biondo, portavoce Goletta Verde, Paola Cianci, assessore del Comune di Vasto, Gabriele Marchese, referente Cna Turismo Abruzzo, Marcello Squicciarini, Direttore Pmc Abruzzo e Dmc Costa dei Trabocchi, Roberto Di Vincenzo, Presidente Isart e Lido Legnini, vicepresidente Camera di Commercio Chieti-Pescara.

“A vent’anni dalla legge istitutiva del Parco nazionale della Costa Teatina siamo ancora in attesa che venga definito il perimetro”, dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale di Legambiente per le aree protette e la biodiversità, “questo territorio perde opportunità sia economiche, non potendo accedere ai finanziamenti pubblici che interessano le aree protette, sia turistiche. Il Parco è uno strumento adatto per realizzare la gestione integrata del patrimonio naturalistico, sociale, culturale e paesaggistico della costa dei Trabocchi. L’istituzione del parco rappresenta un tassello fondamentale per raggiungere nel nostro Paese l’obiettivo della strategia europea sulla biodiversità di tutelare entro il 2030 il 30% delle terre emerse e dei mari. Chiediamo ancora una volta al Governo di accelerare e completare l’iter istitutivo perchè, finalmente, il Parco nazionale della Costa Teatina diventi una realtà”.

L’iniziativa di ieri si è aperta con un flash mob “Ora basta incendi”, tema di grande attualità alla luce degli eventi che nella giornata di domenica hanno devastato l’intera costa, da Pescara a Vasto.

Non possiamo permettere che le nostre bellezze naturalistiche e turistiche brucino per mancanza di prevenzione e di risorse nella gestione dell’emergenza”, hanno rimarcato i relatori, “va anche ripensato il modello di gestione che tenga dentro la nuova variabile dell’emergenza climatica e di convivenza con temperature costantemente più alte. E’ chiaro che va tenuto alto il fronte sulla legalità perché un attacco così sistematico può nascondere interessi pericolosi”. 

Anna Bontempo (Il Centro)

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