Giustino Argentieri, 69 anni ed ex consigliere comunale di Furci poteva essere salvato utilizzando tecniche chirurgiche più appropriate dopo il primo intervento. A sostenerlo lunedì nell’aula del tribunale di Vasto, l’avvocato Enrico Valentini di Roma che rappresenta la famiglia del 69enne che si è opposta all’archiviazione delle indagini sulla sua morte allegando le note critiche di un consulente e richiedendo alla Procura un incidente probatorio.
Il giudice Fabrizio Pasquale si è riservato di decidere. Giustino Argentieri morì nel 2018 al San Pio di Vasto dopo tre interventi chirurgici. Per i periti della Procura, Pietro Falco, Beatrice Valerio, Raffaele Visini, Maurizio Salvatore Maggiore e altri dieci consulenti, l’uomo morì per una rara quanto imprevedibile forma di ischemia al colon e gli investigatori definirono corretto il comportamento del personale che si occupò del paziente.
L’avvocato Valentini ha consegnato invece al giudice Fabrizio Pasquale note critiche e conclusioni diverse. Per Valentini infatti il paziente avrebbe avuto buona possibilità di farcela.
Paola Calvano