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Ambiente e sociale, a Vasto un nuovo movimento in vista del voto

Si chiama “Transizione ecologica” il nuovo movimento civico nato a Vasto in vista delle elezioni amministrative di autunno. La compagine, presieduta da Marco Cannarsa, comandante provinciale Geav (guardie ecologiche volontarie), si occuperà soprattutto di ambiente, ma senza trascurare il sociale. Il nuovo movimento civico ha fatto il suo debutto ieri con una forte presa di posizione su South Beach, il progetto sul mega insediamento turistico previsto a Montenero di Bisaccia, ma che avrà inevitabilmente ripercussioni anche nel vicino Abruzzo, interessando un’area al confine con San Salvo e Vasto.

L’impatto che un progetto del genere può avere sul territorio non ha solo natura ambientale”, attacca Cannarsa, “è bene chiarirlo perché come capita spesso quando è previsto un nuovo insediamento, si tira in ballo, giustamente, la questione delle ricadute sociali, tanto più in periodi di crisi economica e occupazionale come quella in corso.  La zona presa di mira dagli investitori è un’area costiera libera dalla privatizzazione, frequentata non solo dagli amanti della spiaggia non antropizzata e senza la confusione della vita mondana, ma anche da chi, specie in questo periodo di crisi che ha impoverito molte persone, non può permettersi di pagare i canoni degli stabilimenti privati. Regalare quel tratto di costa al South Beach, quindi, significherà per molti una limitazione a diritto di usufruire di un bene pubblico come la spiaggia. I documenti parlano di ricadute economiche ed occupazionali, ma si tratta solo di ipotesi, peraltro delle più ottimistiche”, prosegue il presidente del Movimento, “se andrà tutto bene dal punto di vista del ritorno economico, le casse regionali potranno incassare circa 100 milioni di euro nell’arco di cinque anni. Sembra un bel bottino, ma si tratta di spiccioli rispetto ai ricavi che questa valanga di cemento porterà nei portafogli degli investitori: in termini percentuali, nelle casse pubbliche finirebbe meno del 0,02% dei ricavi privati che ammonteranno a cifre che superano di molto i 5 miliardi. Tutto nero su bianco nei documenti progettuali”.

Secondo Cannarsa il South Beach “rischia di produrre costi sociali per i residenti dovuti a congestione, aumento dei canoni di affitto e in generale del costo della vita, lavoro dequalificato e svendita di un patrimonio naturalistico di cui tutti vorremmo continuare a godere. Il progetto, qualora realizzato, potrebbe rappresentare la più classica privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite”.

Secondo il movimento civico “si tratta di una scelta di politica economica, quella che oggi devono compiere le amministrazioni molisane e rispetto alla quale non dovrebbero restare indifferenti quelle in Abruzzo, visto che anche qui si faranno sentire le ricadute economiche e sociali del South Beach”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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