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Vasto, blitz dei Nas nel reparto di Ortopedia

Dopo la catena dei contagi avvenuta al San Pio di Vasto, i Nas ieri sono stati nel reperto di Ortopedia del nosocomio vastese per ricostruire proprio la catena dei contagi.

I medici e gli operatori del reparto di Malattie infettive stanno cercando di fronteggiare al meglio l’emergenza mentre gli operatori del reparto di Ortopedia hanno chiesto aiuto al vice sindaco Giuseppe Forte.”Sono stato chiamato da loro“, racconta il vice sindaco di Vasto, “sono sfiniti e preoccupati e chiedono che il reparto venga chiuso e i pazienti trasferiti altrove per poter fare la sanificazione. Reclamano il ripristino di una zona filtro , come avveniva a marzo, dove tenere i pazienti sospetti in attesa dei risultati del tampone molecolare”, conclude Forte.

Ma dal direttore generale della Asl, Angelo Muraglia, arrivano rassicurazioni. “Il peggio è passato. Alcuni pazienti positivi sono stati operati e trasferiti da Ortopedia a Malattie infettive e per gli altri aspettiamo invece il risultato del doppio tampone e poi saranno dimessi. La buona notizia – continua e conclude Muraglia – è che nel reparto di Malattie Infettive sono finiti i lavori di ristrutturazione e quindi il reparto ora può contare su 11 posti letto per la degenza ordinaria. In più c’è una stanza per le persone in isolamento. Al momento la situazione è sotto controllo . Dalla prossima settimana si tornerà alla normalità”.

In merito ai contagi è intervenuto anche il coordinatore della CGIL FP sanità privata Abruzzo-Molise, Daniele Leone che ha scritto all’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì chiedendo più personale.

Non nascondo“, scrive nella nota Leone “la preoccupazione per il numero crescente dei contagi che ogni giorno si verificano nel nostro paese. Ciò ci mette sicuramente tutti in allarme e ci impone di agire in anticipo per fronteggiare al meglio un’eventuale seconda fase da Covid 19 che si può manifestare nelle prossime settimane. Riconosco lo sforzo profuso da tutti ma è altrettanto innegabile il grande impegno profuso in questi mesi di emergenza da tutte le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica, privata, delle RSA, RA, CSSA, etc. a partire dal primo giorno della pandemia, che ha permesso di mettere in sicurezza non solo gli utenti/pazienti ma anche le stesse strutture sanitarie pubbliche e socio sanitarie. In questa fase tuttavia è necessario incrementare l’organico”.

Paola Calvano

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