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Laudazi: “La grande sete dei cittadini vastesi continua a restare nel dimenticatoio”

La grande sete di tutti i cittadini vastesi continua a restare nel dimenticatoio. Ciò è intollerabile. Come è intollerabile che tutti gli amministratori  siano esclusivamente in attesa di Giove pluvio o di un miracoloso finanziamento  governativo.

Vogliamo, quindi, riproporre una nostra iniziativa, poiché ci pare sia  giunta l’ora che la evidente  incapacità programmatoria della Amministrazione Comunale di Vasto, del gestore pubblico Sasi e dei soci proprietari delle reti  (Ersi  nel nostro bacino), venga supportata da un‘ulteriore azione di  supplenza.

Il Sindaco Menna ed il suo Assessore ai Lavori pubblici, smettano di frignare nelle pubbliche riunioni, rimpiangendo il frutto della loro evidente inconsistenza  e si impegnino per  capire che fine ha fatto la nuova condotta idrica dedicata,  che dalla traversa di accumulo di Celenza sul Trigno doveva rinforzare la dotazione del potabilizzatore dell’Arap, per migliorare il servizio destinato alle esigenze della Pilkington e delle altre aziende indutriali di San Salvo, durante le stagioni produttive,  e della costa, in estate.

Il nuovo adduttore di servizio, già finanziato da molti anni ma non ancora  appaltato, potrebbe consentire di portare un quantitativo maggiore di acqua nel vastese e risolvere e/o almeno attenuare il cuore della la crisi, in modalità sopportabili per la utenza .

Così facendo, il potabilizzatore esistente a Buonanotte, di proprietà consortile Arap, potrà infatti essere potenziato e  rifornito dalla maggiore acqua proveniente dal Consorzio di Bonifica e dalla diga di Chiauci,  in modo da integrare  le condotte consortili, già esistenti nei pressi,  fino ai serbatoi di Montevecchio,  di Colle Pizzuto e di Sant’Antonio Abate.

Parallelamente  i “solerti” forti amministratori vastesi  si impegnino a far  meglio utilizzare le risorse ordinarie  del Bilancio Sasi per una effettiva riduzione delle perdite della rete distributiva  della Città del Vasto – promesse ma non ultimate – , anche nelle zone protette, dove per riparare una rottura sono necessari  autorizzazioni e tempi biblici.

Queste cose si possono fare. Si facciano.

Eseguiti questi interventi prioritari, ci si potrà occupare delle altre  problematiche della gestione più ampia  della Sasi  e delle connesse  esigenze territoriali assoggettate al suo controllo gestionale, anche per capire cosa stia effettivamente accadendo nella governance  societaria (aumenti tariffari), al di la dell’intollerabile – questo sì solerte –  invio delle esose bollette non supportate da un corrispettivo miglioramento del  servizio fornito agli utenti.

Si potrà, nel caso, possibilmente ricordare che, ove non fossero disponibili finanziamenti pubblici, ci sono altri modi per trovare risorse utilizzabili in tempi brevi, sul mercato,  per ottenere il miglioramento degli impianti idropotabili . Ma questa è un’altra storia. 

La stagione estiva sta passando ed i guai da insufficienza idrica del nostro territorio  sono ormai, anche in questo 2020, stati sfangati con disagi e sacrifici.  Ma esiste anche il futuro, che è alle porte di Vasto  e che deve essere organizzato per il benessere dei cittadini .

 Il Nuovo Faro di Vasto  – Edmondo Laudazi

 

 

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