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Ex mattatoio comunale, c’è l’offerta di un privato

Manifesta interesse per l’acquisto dell’immobile e offre 533.167 euro , cioè il 10% in meno rispetto al prezzo fissato nell’ultima asta. Spunta l’offerta economica di un privato per l’ex mattatoio comunale di via Sant’Onofrio, chiuso da due anni e inserito nell’elenco dei beni da dismettere insieme al parcheggio coperto di via Martiri Istriani a Vasto Marina, alla vecchia sede della scuola civica musicale nel rione San Paolo e al fabbricato di piazza Marconi, in pieno centro storico, che attualmente ospita il circolo pensionati.

Dopo tre aste andate deserte – le prime due nel 2018 e la terza nel 2019 – e con un valore passato da 740.510 euro a 592.508 euro, si è fatta avanti una società di Vasto, la Floew srl, che ha manifestato interesse per l’acquisto dell’ex mattatoio, ma a determinate condizioni. Consistono nell’adozione di una variante al piano regolatore generale per poter realizzare un complesso residenziale e nello sgombero dei locali, prima della stipula dell’atto di cessione, che risultano attualmente occupati a scopo abitativo.

Il riferimento è alle due famiglie che abitano in altrettanti alloggi annessi alla struttura dismessa e con le quali il Comune, che contesta l’occupazione abusiva,  ha aperto un contenzioso da tempo.  Su questa vicenda e su altre situazioni è già stata rimessa una informativa di reato in Procura da parte della polizia municipale.

E’ quindi evidente che, fino a quando i locali saranno occupati, l’ente non potrà vendere l’ex mattatoio. L’interesse dell’amministrazione comunale, che ha chiuso la struttura nel 2018 sul presupposto che i ricavi erano di gran lunga inferiori ai costi di gestione,  è vendere l’immobile non solo per incamerare fondi, ma anche per facilitare la sua riconversione. Tre le aste andate deserte. La prima fu indetta il 14 giugno 2018 con un prezzo base  di 740.510 euro. Il secondo tentativo risale al 16 ottobre 2018 (importo: 666.459) e il terzo un anno dopo, il 25 febbraio 2019, quando il prezzo, per effetto delle riduzioni, si abbassò di circa 150mila euro, passando a 592.408 euro.

Il regolamento per l’alienazione del patrimonio comunale consente – dopo tre aste andate deserte – di vendere il bene a trattativa privata,  decurtando il prezzo fino ad un massimo del 10%. Le criticità emerse finora, ai fini della collocazione dell’immobile sul mercato, sono la necessità di un intervento di bonifica e messa in sicurezza dell’intero complesso ai fini della tutela della salute pubblica e della salubrità dell’ambiente.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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