Qualche tempo fa la Giunta Comunale di Vasto – forte con i deboli e debole con i forti – con proprio atto n. 49 del 21.02.2020 ha inteso fornire alcune norme di indirizzo in materia di pianificazione urbanistica , in maniera opaca ed intrasparente .
Adducendo la impossibilità di portare avanti la Variante al Piano Regolatore Generale, come richiesto ed auspicato dai cittadini vastesi e come affermato negli impegni di inizio mandato da parte del Sindaco, la Giunta Comunale ha comunque inteso incaricare gli uffici comunali al fine di :
- Accogliere le aspettative dei numerosi cittadini che hanno sollecitato di declassare alcune aree edificabili che hanno perduto i requisiti di appetibilità edilizia e di cui si chiede la retrocessione all’uso agricolo ;
- Attuare alcuni comparti edificatori in zone di espansione C1 e C1*, oggetto di pianificazione non realizzata e di cui viene addirittura determinata una scaletta di intervento progressivo – senza una relazione tecnica esplicativa delle effettive ragioni – e del Piano Costa F8 , a progettazione unitaria ;
- Riportare in atti ,i risultati di alcune sentenze di ottemperanza divenute esecutive , a seguito di ricorsi al Tar di cittadini , di cui non sono stati evidenziati i contenuti .
Si potrebbe – a prima vista – pensare che Menna, Forte e soci abbiano inteso valutare il montante disagio popolare e la conseguente costituzione di numerosi comitati di cittadini che pretendono che siano giustamente rispettati i diritti della popolazione ad uno sviluppo equilibrato ed ecosostenibile che contemperi le esigenze della economia con il diritto al miglioramento della propria qualità della vita dei vastesi . Purtroppo non è così.
La citata delibera G.C. 49/2020 è, infatti, il vero e proprio emblema di una effimera ulteriore promessa cartacea, esposta a fini meramente propagandistici , priva di qualsivoglia tempistica e di qualsiasi impegno di spesa necassario a realizzare gli stessi indirizzi.
Una vera e propria presa per i fondelli dei cittadini , rispetto alle varie enunciate partite di sviluppo che – seppure in maniera pedestre – si intenderebbe affrontare .
Il Nuovo Faro ritiene che tale delibera vada revocata in autotulela per l’evidente difetto di motivazione delle ragioni illustrate e che vada fornito stimolo ed impulso alla azione concreta e fattibile dei competenti Uffici Comunali per la definizione, almeno di tutti i programmi già avviati dal Consiglio Comunale ed attesi dalla popolazione ( declassamento urgente delle aree edificabili da sclassificare , come richiesto dai cittadini interessati ).
Auspica altresì, il rinvio alla valutazione tecnica e politica del Consiglio Comunale degli adempimenti procedurali (anche se non è stato precisato quali siano) riferiti allo sblocco di alcune vaste aree di espansione previste dal PRG vigente ( C1 e C1*) o alla fascia litoranea del territorio comunale (F 8), sulla base delle normative preesistenti ed alla luce sia delle effettive risorse economiche disponibili , per la progettazione e per la urbanizzazione di tali aree , sia della opportunità di ulteriori ampliamenti dell’abitato, in un momento in cui forte è la opposta , meritoria ma inconciliabile – rispetto agli intendimenti deliberati dalla G.C. – tendenza al risparmio del suolo .
Si dia poi avvio – senza indugio e con il supporto dei tecnici che lavorano in Città e che sono stati ridotti alla indigenza da tali comportamenti – alla variante al Piano Regolatore Generale , strumento indispensabile per pensare e/o ripensare allo sviluppo economico e sociale della nostra Città. Tutto il resto è piaggeria elettorale o…. noia, per un film inutile e già visto.
Il Nuovo Faro
Dott. Ing. Edmondo Laudazi