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San Salvo con le sue epidemie e calamità naturali

 

Nei secoli passati  le epidemie  hanno  sempre “accompagnato”  la vita dell’umanità.  Per quanto riguarda San Salvo,  i documenti  rinvenuti  finora dai ricercatori non  riportano le catastrofi  accadute  nei secoli anteriori al 1400.  Nel 1456  il territorio di San Salvo  fu flagellato  dai terremoti e maremoti,  che causarono  ingenti danni e centinaia di morti.

Un’ epidemia spaventosa accadde nel  1594 . “La campana  suonò a morte per mesi interi e  i campi rimasti incolti provocarono una forte  carestia” riporta il libro “La Città di San Salvo” edito dal parroco don Cirillo Piovesan.  Nel 1656 e 1657 ritornò la peste. Fu portata da due mercanti di Campobasso.

Agli inizi  dei 1800 scoppiò il tifo, che fece una strage. Nei primi mesi del 1816  morirono 187 persone tra  cui  72 bambini.  Altri 100 nel 1818. L’anno del colera fu il 1837. Scrisse don Cirillo: “Un certo Piero D’angelo di Vasto era riuscito ad evadere il controllo  per andare a mietere il grano a Montenero di Bisaccia. Come se non bastasse, i contadini di San Salvo avevano assunto  dei mietitori di Montenero. Il morbo si diffuse con rapidità.

Oltre  200  furono i morti. Furono fatte  processioni con l’urna di San Vitale. Fu portata termine la ricostruzione  della chiesa di San Rocco,  protettore contro la terribile piaga della peste,”. Nel 1856 arrivò “il male arabo” cioè, il vaiolo ,  che  recise la vita di 120 persone. I cadaveri furono sepolti  nel lazzaretto dietro le mura del cimitero. Dopo 10 anni si ripresentò il  contagio del colera, con 125 morti. I cadaveri accatastati furono bruciati con calce viva e sotterrati nel lazzaretto “La Livetta”  in contrada Croce Grossa ( zona 167).

Il 1918 fu l’anno del vaiolo. In questi giorni  siamo flagellati dal coronavirus, contro il quale  medici, infermieri ed operatori sanitari si stanno prodigando  per  renderlo innocuo. Molti credono che l’anno bisestile sia portatore di sventure. Noi non ci crediamo. Alcuni avvenimenti come il terremoto del Belice nel 1968, o quello del Friuli nel 1976, o lo tsumani nell’Oceano indiano nel 2004  sono avvenuti  negli anni “bisesti”.

Michele Molino

 

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