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Attività motoria con i figli, non sono cambiate le regole

“La precisazione del ministero dell’Interno sulla possibilità dell’attività motoria di un genitore di poter uscire da casa con un figlio alla volta non ci deve far credere che siano cambiate le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione dell’epidemia da coronavirus”. Lo ribadisce il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca dopo la nota esplicativa diffusa dal Viminale relativamente alla circolare del 31 marzo.
“I divieti sono rimasti immutati – aggiunge il sindaco – che sono stati prorogati fino al 13 aprile, anche se siamo in attesa dell’apposito decreto. Continuo a ribadire: restate a casa”

Il ministero dell’Interno specifica:
Si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute.
La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che  la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute.

La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua ad essere vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici.

Questo significa che non si può uscire appositamente per portare i figli a camminare, ma che lo si può fare quando si esce per le ragioni previste dalla legge.
Per quanto riguarda l’attività motoria è stato chiarito che, fermo restando le  limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione. La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua ad essere vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici.

Ricordiamo che queste regole non sono una “prigione” ma sono state adottate dal Governo per proteggere i nostri figli.
Se li amiamo, li proteggiamo.

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