Anna, 67 anni e madre di sette figli dei quali tre all’estero è disperata. Uno dei figli è a Londra, ma non ha più lavoro perché l’attività ha chiuso. Dalla Gran Bretagna l’invito a lasciare il Paese ma la Farnesina ha bloccato il rimpatrio.
“Sono disperata“, dice la donna. “Qualcuno aiuti i giovani come mio figlio. Ha un biglietto dell’Alitalia per tornare a casa ma dalla Farnesina non arriva il nullaosta per il rientro. E quando accadrà chi lo porterà a Vasto o in Abruzzo? Una volta in Italia anche se sta bene dovrà osservare la quarantena, ma dove? Io a casa ho un bimbo di 7 anni e non credo che sia prudente farlo avvicinare al fratello che arriva da Londra. Ma nessuno a questo sa darmi una risposta”.
Il sindaco Francesco Menna ha chiesto alla Regione notizie sulle procedure, ma fino a ieri nessuno ha saputo dare risposte. Anna, come tante persone chiedono la disponibilità degli alberghi.
“Gli hotel sono chiusi“, dice ancora la donna. “Ho trovato un B&B ma mi hanno chiesto 65 euro a notte che moltiplicati per 14 giorni sono una somma che chi ha perso il lavoro per colpa del coronavirus non può certo permettersi. Il Comune non può farsene carico”.
Anna fa appello ai nostri parlamentari e a tutti i politici del territorio. “Aiutate tante persone come me ad evitare un dramma nel dramma. Il rientro dei nostri figli, costretti ad emigrare per lavoro, va disciplinato. Chi è all’estero non può essere abbandonato. Occorrono regole chiare. Va protetto chi rientra e dobbiamo essere protetti noi tutti. Non lasciateci soli “,conclude Anna.
Paola Calvano
