Grazie all’applicazione del “Codice Rosso”, le indagini sulla vicenda di una donna vastese la cui vita era stata trasformata dal suo ex marito in un incubo a causa delle violenze consumate tra le mure domestiche sono durate solo cinque mesi. Il sostituto procuratore della Repubblica Michele Pecoraro ha chiesto il rinvio a giudizio per il 50enne per i reati di atti persecutori ( art.612 bis), maltrattamenti in famiglia (art 572) e lesioni personali (art.582).
“Dalla data della denuncia presentata ad agosto, pochissimi giorni dalla entrata in vigore della nuova normativa“, afferma Bitritto che esprime la sua soddisfazione, “in soli 5 mesi, la Procura della Repubblica, ha provveduto dapprima, tramite il gip, a disporre divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dell’indagato alla vittima e poi alla notifica della chiusura delle delicate indagini. Il dottor Pecoraro ha reso operativo in modo brillante il Codice rosso, dando alla fase investigativa la giusta celerità rapportata alla situazione delicata vissuta dalla vittima”.
“Le accuse all’ex marito“, continua il legale, “sono state cristallizzate. A breve, verrà indicata la data dell’udienza e ci sarà quindi la celebrazione del delicato processo. Grazie al ” Codice rosso” e alla grande attenzione della Procura di Vasto per questi reati, molte donne potranno tornare a vivere serenamente“.
Il processo sarà celebrato a porte chiuse.
Paola Calvano
