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Rigopiano tre anni dopo, il giorno del ricordo

A tre anni dalla tragedia di Rigopiano è questo il giorno del ricordo di quell’immane tragedia che portò alla morte 29 persone.

 “Il dolore è sempre vivo. Sono tanti i sentimenti che si alternano tra loro: dolore, rabbia, sgomento e frustrazione. Sono tanti i sentimenti che proviamo in questi momenti e non sempre sappiamo gestirli al meglio. Oggi, però, il dolore prevale su tutti gli altri. Il giorno dell’anniversario deporre i fiori sul posto dove sono morti i nostri cari è qualcosa di indescrivibile, che non è possibile raccontare. Sentire quell’odore di purezza, quel silenzio, è qualcosa che non riesco neanche a descrivere”. Lo afferma il portavoce del comitato Vittime di Rigopiano, Gianluca Tanda, fratello di Marco, nel corso delle celebrazioni per il terzo anniversario della tragedia dell’hotel distrutto da una valanga che uccise 29 persone.

La giornata odierna, sottolinea, è dedicata alle mamme. “Poi gli altri giorni dell’anno – aggiunge – sono drammatici, faccio un piccolo esempio: ho scoperto dei documenti che provano che potevano essere salvati e gioisci per questa notizia. Poi passi dal gioire alla rabbia e poi ragioni, e arrivi allo sconforto più totale perché non si sono salvati. Questi sentimenti non sono affatto gestibili”.

“C’è sempre un grande dolore, viviamo il dolore tutti i giorni. Io sono stato un miracolato: dei dipendenti che stavano lavorando sono l’unico superstite. Sono stati cinque giorni infiniti e vivevo giorno per giorno nella speranza di trovare più gente viva possibile“. Lo afferma Fabio Salzetta, uno dei dipendenti dell’hotel Rigopiano, scampato alla tragedia della valanga. Tra le vittime c’è sua sorella Linda, anche lei dipendente dell’hotel. Per giorni, Salzetta rimase sul posto, forte della sua conoscenza della struttura, impegnandosi senza sosta per aiutare i soccorritori a cercare i dispersi.

Alla domanda su cosa si aspetti dalla giustizia, il giovane risponde: “Speriamo, appunto, la giustizia. Che vengano fuori i colpevoli per quello che non è stato fatto per evitare 29 vittime”.

Ansa Abruzzo

 

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