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Revoca dei domiciliari ai carabinieri arrestati a San Salvo, oggi la decisione del Riesame

Sarà il tribunale del Riesame a decidere oggi se accogliere o meno la richiesta di revoca della misura cautelare per il comandante della stazione dei carabinieri di San Salvo, Antonello Carnevale e per il maresciallo Giuseppe Mancino. Il gip dell’Aquila, Guendalina Buccella infatti non si è pronunciato sulla richiesta di scarcerazione presentata giovedì dai difensori dei due indagati, gli avvocati, Alessandro Orlando e Fiorenzo Cieri.

Oggi all’Aquila i due legali porteranno a supporto della tesi difensiva diverso materiale probatorio. Gli avvocati dei due sottufficiali rimarcano la mancanza di riscontri materiali di quanto contestato ai due militari. L’accusa più grave è quella di peculato in concorso. Secondo la Dda dell’Aquila i due carabinieri non avrebbero sequestrato 1400 euro di banconote false dichiarando solo il sequestro di 910 euro. Le banconote però non sono state trovate. Nè sono state trovate le munizioni delle quali viene contestato il possesso al maresciallo Mancino.

“Non le ha mai avute”, insiste il difensore Fiorenzo Cieri. “E’ finito nei guai per uno scherzo telefonico”. Anche le altre accuse saranno confutate punto per punto. I due militari non sono stati sospesi ma sono stati trasferiti ad altra sede. Un provvedimento inevitabile e che mira anche a tutelarli. Chi li conosce assicura che sono entrambi molto provati.

Il fascicolo sulla delicata vicenda che li coinvolge, dall’Aquila è stato trasferito alla Procura di Vasto. Sviluppi e conclusioni sono affidate al procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Vasto, Giampiero Di Florio.

Giovedì nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip aquilano sia Carnevale che Mancino hanno risposto puntigliosamente a tutte le domande per oltre due ore, sottolineando la loro estraneità alle accuse e negando ogni singolo addebito.

“I due militari”, affermano gli avvocati Orlando e Cieri “sono pronti a ribadire di non aver commesso nessun reato”.

I colleghi della Dda accusano però Mancino di accesso abusivo ai servizi informatici per favorire dei conoscenti, ed è stata proprio questa accusa a far scendere in campo la magistratura aquilana.

“La vicenda è delicatissima“, ripete l’avvocato Fiorenzo Cieri. “Ogni cosa sarà chiarita a tempo debito e nelle sedi opportune. In gioco c’è la carriera e la vita di due militari che hanno sempre avuto un comportamento irreprensibile. Grazie a loro a San Salvo sono state portate a termine importanti operazioni e questo non lo dico io ma la cronaca. Il mio cliente mai e poi mai avrebbe pensato di doversi difendere da ipotesi accusatorie basate su frasi male interpretate. Lunedi chiariremo molti particolari”, conclude l’avvocato Cieri.

Paola Calvano (Il Centro)

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