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Pilkington, adesso il ministero convoca l’azienda

Vertenza Pilkington, a distanza di 9 giorni dall’avvio di 55 possibili licenziamenti arriva da Roma una buona notizia. Dopo l’sos lanciato dai sindacati ai rappresentanti regionali e nazionali, da Roma è arrivata la convocazione per i responsabili del colosso vetrario. All’incontro saranno presenti Cgil, Cisl, Uil e Cobas. “La speranza è che arrivino le notizie che aspettiamo”, dice Franco Zerra, segretario provinciale della Cisl.

La scorsa settimana, dopo l’incontro in Regione, gli assessori Mauro Febbo e Piero Fioretti, pur dichiarandosi disponibili, avevano ribadito la necessità di ricevere aiuti dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise).

“L’azienda», ricorda Zerra, «merita di poter proseguire il piano di risanamento. La nostra speranza è che possa essere accolto ed avallato anche dal ministero”. Il sostegno da parte del Mise è importante. La Regione ha già dato la sua disponibilità ad intervenire. L’intervento regionale è condizionato, al proseguimento del piano quinquennale degli investimento 2018-2023 e alla prosecuzione del piano di ristrutturazione.

Pilkington ha un grande valore strategico per il territorio del Vastese, non solo in termini occupazionali diretti e indiretti. Nsg Pilkington a San Salvo con i due stabilimenti satellite Primo e Bravo, è il più grande centro produttivo di vetri per auto del mondo e garantisce l’occupazione di oltre 1.700 dipendenti, che arrivano a 2.300 con le società controllate. Tutto l’indotto dell’azienda vetraria ora confida nei risultati positivi dell’incontro del 18 settembre. Oltre a 17 milioni già investiti in nuove tecnologie, Pilkingotn ha pronti altri 13 milioni da scommettere. Cifre che hanno convinto il ministero e la Regione a discutere di incentivi e fondi non solo per scongiurare 55 licenziamenti, ma per consentire al colosso vetrario di proseguire a fare da traino all’economia dell’intero territorio.

I rappresentanti provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Cobas, hanno trascorso l’estate a cercare soluzioni. Sono stati loro a sollecitare l’intervento dei sindacati nazionali dopo aver ribadito di essere uniti e coesi su un punto: nessun lavoratore deve lasciare la fabbrica di Piana Sant’Angelo.

« Il territorio”, ha detto Franco Zerra ” vive un momento delicato. Nessun impianto deve essere fermato». Daccordo con lui anche Emilio Di Cola (Cgil), Arnaldo Schioppa (Uil) e Domenico Ranieri (Cobas). L’automotive è in trasformazione ma anche in crisi. Le vendite delle auto calano. Il nuovo piano industriale, se supportato dal Mise e dalla Regione, permetterà alla Pilkington di fare un salto di qualità e vincere la concorrenza delle industrie giapponesi e delle consorelle europee.

Paola Calvano (Il Centro)

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