“I cittadini hanno diritto di essere tutelati anche dai cattivi odori”. E’ lapidario il Comitato per la difesa del comprensorio che interviene dopo le reiterate segnalazioni sulla puzza proveniente dal Polo impiantistico del Civeta che, secondo la sindaca di Cupello, Graziana Di Florio è un problema che persiste da decenni.
“Anche solo l’esposizione a notevoli cattivi odori è da considerarsi inquinamento e può danneggiare le persone”, sottolineano i referenti del sodalizio, “al riguardo c’è una discreta giurisprudenza: la Corte di Cassazione il 26 settembre 2012 ha emesso condanna per un impianto autorizzato alle emissioni e che non aveva superato i limiti tabellari di legge; mentre il 5 maggio 2014 il Tar Veneto ha sentenziato che il cattivo odore, anche se non è disciplinato in maniera specifica dal legislatore, è da considerarsi una forma di inquinamento atmosferico che può causare pesanti disagi per la qualità della vita e per l’ambiente. Leggiamo che secondo la sindaca di Cupello questa problematica persiste da decenni. Per quanto da noi rilevato, anche contattando diversi cittadini, la situazione negli ultimi anni non sarebbe paragonabile ai periodi precedenti in quanto è nettamente peggiorata. E’ comunque un motivo in più per agire, e non far dominare una sorta di fatalismo all’italiana, su una situazione che la cittadinanza definisce inaccettabile”.
Per il Comitato “le centraline per la rilevazione della qualità dell’aria ovviamente non sono la soluzione, ma i loro dati sono la base – documentale e concreta – da cui partire proprio per l’azione amministrativa e politica a cui fa riferimento la sindaca. Oggi esistono tecnologie che permettono, anche a costi abbastanza contenuti, di acquistarne. E’ questa la strada da intraprendere”.
Anna Bontempo (Il Centro)
