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Uccisi in moto a Milano, “Processate l’investitore”

Emiliana e Marco. A distanza di 11 mesi dalla loro morte, la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il conducente dell’auto che si è scontrato con la moto sulla quale viaggaivano i due giovani. La Procura ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini sulla tragedia stradale che coinvolse Emiliana Colitto e Marco Forlano, i due giovani di San Salvo e Frasagrandinaria di 24 e 29 anni, che morirono la notte del 21 settembre 2018 in seguito a un incidente stradale avvenuto sulla tangenziale di Milano. Ad un incrocio in via Ergisto Bezzi, ci fu il violento scontro con una Smart.

Marco, che lavorava a Auchan, morì sul colpo; Emiliana prossima alla laurea in management all’Università Cattolica, morì all’ospedale Niguarda. Il conducente della Smart, un 58enne di Milano, riportò ferite gravisime, ma dopo una lunga degenza si è salvato. Su di lui ora pende l’accusa di omicidio stradale.

“La Procura al termine delle indagini”, conferma l’avvocato della famiglia Colitto, Marco Di Veronica, “ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per il conducente la Smart. L’accusa è omicidio stradale. Siamo in attesa di conoscere la data dell’udienza preliminare”.

Il legale, vista la delicatezza del caso, per il momento preferisce non aggiungere altro. “Devo ringraziare giudici e investigatori anche se nessuno potrà ridarmi Emiliana”, dice papà Maurizio Colitto. “L’assenza di mia figlia pesa ogni giorno di più”.

La scena dell’incidente è stata ripresa dalle telecamere e anche grazie a loro è stato possibile fare chiarezza sulla tragedia. Emiliana e Marco erano molto conosciuti nel Vastese: le due comunità di San Salvo e Fresagrandinaria sono ancora scosse per l’accaduto. Così come il mondo del calcio.

Emiliana e Marco vivevano da tempo a Milano. Maro si era trasferito lì da 3 anni ed era responsabile di un punto vendita Auchan, Emiliana, dopo aver conseguito la laurea triennale, era prossima alla laurea in Media management alla Cattolica.

“A Emiliana piaceva Milano. Dovevamo comprare casa nel capoluogo lombardo e invece il destino ha deciso diversamente”, dice papà Maurizio che a marzo scorso è tornato a Milano con la moglie Alida per la consegna della prima borsa di studio che la famiglia Colitto ha deciso di intitolare a Emiliana ed è riservata agli studenti del corso di laurea magistrale in Lettere, filosofia economia in comunicazioni per l’impresa dell’Università Cattolica. “La nostra vita è cambiata il giorno dell’incidente”, conclude papà Maurizio.

Paola Calvano (Il Centro)

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