Apre la finestra del giardino per mandare la bambina a giocare e si trova davanti una famigliola di cinghiali. E’ quanto accaduto ad una famiglia che abita in un complesso residenziale di via don Romeo Rucci, nel quartiere Incoronata. I residenti da tempo sono costretti a convivere con gli ungulati.
Se fino a qualche tempo fa gli animali restavano a distanza, adesso si avvicinano sempre di più alle case. “Nonostante la stazza sono agilissimi”, raccontano i residenti della zona. “Saltano le recinzioni in cerca di acqua e cibo e devastano tutto ciò che trovano”.
Dopo aver presentato diverse denunce ai carabinieri della forestale, la Provincia qualche mese fa aveva inviato dei selettori. “Sono venuti solo una volta, poi ci hanno detto che erano impegnati nelle campagne. Ma ai cittadini e alla loro incolumità chi pensa? Gli ambientalisti e gli animalisti che difendono i cinghiali perchè ora non se ne occupano? E’ giusto dover tenere i figli in casa per paura di aggressioni? E’ giusto non poter fare più un barbecue per il timore di dover dividere il cibo con quei bestioni?”.
Dal quartiere Incoronata parte quindi un nuovo appello alle autorità preposte. “Prendete provvedimenti prima che accada una disgrazia”. Michele Bosco dell’associazione Le Terre di Punta Aderci lo scorso week end ha chiesto aiuto alla Regione. “Da troppo tempo ripetiamo che Vasto e l’area a nord di Vasto, è diventata pericolosa per la presenza di branchi di cinghiali”, ha ripetuto Michele Bosco, ricordando che lo scorso inverno la sua associazione ha organizzato anche una petizione che ha raccolto duemila firme.
Dopo aver sollecitato più volte a inutilmente un incontro con il prefetto di Chieti l’associazione ha deciso di rivolgersi all’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca, Emanuele Imprudente. “Confidiamo nell’intervento di Imprudente “, dicono ora i residenti di via don Romeo Rucci.
Paola Calvano (Il Centro)