L’edizione 2018 del Festival del carciofo finisce nel mirino della minoranza. Il gruppo consiliare “Insieme per Cupello” ha inviato un esposto alla Corte dei Conti, sezione regionale, profilando un danno erariale per le casse comunali. La vicenda, ricostruita da Camillo D’Amico, Angelo Pollutri e Marco Antenucci, è quella relativa alla organizzazione del Festival del carciofo, edizione 2018, manifestazione promossa e finanziata con denaro pubblico.
Alla magistratura contabile i consiglieri chiedono di verificare “eventuali responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta amministrazione della cosa pubblica”.
Diversi gli aspetti sottoposti all’attenzione dei giudici aquilani: la costituzione di un Comitato a distanza di pochi giorni dall’approvazione di una delibera, l’erogazione di un contributo di 10mila euro alla neonata associazione “sulla fiducia e senza alcuna istruttoria o valutazione sull’impiego del denaro pubblico” e il ripianamento, da parte dell’ente, di un disavanzo di gestione di 15.236 euro “prontamente coperto dal comune di Cupello” sulla scorta di un rendiconto “privo di data e perfino di protocollo e timbro dell’ente ricevente”, presentato al termine della manifestazione incentrata sul prodotto leader del territorio.
“Il denaro pubblico è stato impiegato con incredibile e inusuale leggerezza”, incalzano D’Amico, Pollutri e Antenucci, “prova ne è che agli atti del Comune non vi è alcun accordo di programma tra l’ente pubblico e i soggetti privati e che il sodalizio non risulta nemmeno inserito nell’albo comunale trattandosi di una associazione costituita solo pochi giorni prima della delibera e che si è sciolta poco dopo, quindi sicuramente prima di quello strano rendiconto”.
Anna Bontempo (Il Centro)
