Dole e incredulità a Vasto e alla Sevel per la morte di Marco Trivilini. Il trentanovenne residente a Vasto lavorava nella fabbrica della Val di Sangro da oltre 15 anni ed era orgoglioso di far parte dell’azienda dei furgoni. Non perdeva occasione per vantare la produzione e il rapporto straordinario con i suoi colleghi. Il suo ruolo era quello di esperto leader di manutenzione, un lavoro che svolgeva con grande professionalità.
“Era una persona splendida oltre che altamente professionale”, confermano gli amici della fabbrica.
Quando ieri pomeriggio la notizia della morte di Trivilini è arrivata in fabbrica, i colleghi del suo turno non sono riusciti a trattenere le lacrime. Grande il dolore sul posto di lavoro.
“La morte di Marco è una perdita gravissima. Era davvero una ottima persona sia dal punto di vista lavorativo che umano”, conferma a nome del gruppo di amici vastesi, Luigi Petta, “tutti noi ci stringiamo alla famiglia. Per la moglie, la figlia e i parenti tutti è una tragedia, Difficile trovare parole di consolazione“.
In tanti ieri hanno raggiunto l’obitorio, fermandosi a pregare. Marco lavorava in un’azienda che costruiva furgoni ma amava tanto la bicicletta e la vita all’aria aperta. Sopra ogni cosa però c’era la sua famiglia. Tante le foto postate su Facebook con la figlia, tanto simile a lui nel carattere e nell’aspetto. Foto scherzose e spensierate che hanno catturato momenti indimenticabili.
Non è stato facile per i carabinieri avvisare la famiglia della disgrazia. Anche il sindaco di Vasto, Francesco Menna, appresa la notizia ha espresso il proprio cordoglio e la vicinanza del Comune alla famiglia.
Paola Calvano (Il Centro)
