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Aziende in crisi: a rischio 111 posti di lavoro

La crisi continua a portare via posti di lavoro nel Vastese. Le notizie di questi giorni sono molto preoccupanti. Centoundici posti sono a rischio. Centoundici famiglie potrebbero presto non avere più uno stipendio. La Sam di San Salvo ha avviato il licenziamento collettivo di 25 dipendenti, la Cbi di Gissi nonostante i solleciti e i sit in tace. 31 dipendenti potrebbero presto non avere più un lavoro. Pilkington a settembre aprirà la procedura di licenziamento per 55 lavoratori. Gli imprenditori scappano dal Vastese.

Il territorio chiede un intervento della politica finalizzato a riconquistare investimenti .Anche un colosso come Pilkington è in difficolotà. Gli industriali di Punta Penta che aspettavano la zes hanno invece ricevuto il progetto della pista ciclabile che dovrebbe attraversare i piazzali di diverse aziende e hanno affidato la questione ad un legale, l’avvocato Giacomo Cerullo.

GISSI. il direttore della Cbi spa, Dario Melò, tace. Trentuno lavoratori rischiano di restare senza lavoro a fine mese. I sindacati hanno già organizzato un sit-in davanti alla fabbrica della Val Sinello. La Cbi produce ventilatori industriali. Il sito produttivo di Gissi, a detta dei sindacati, è uno dei migliori del gruppo. Il fatturato è buono e così pure la qualità del prodotto. L’eventuale chiusura sarebbe quindi ingiustificata. SAM. Nonostante le promesse fatte a fine aprile , per i lavoratori della Sam , azienda che lavora per Denso pare non ci sia più futuro. Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca sta cercando di scongiurare la perdita di 25 posti di lavoro. Ma non basta. «Qualcuno ci dica qual è il nostro futuro», chiedono i lavoratori che hanno lanciato appelli anche su Facebook.

PILKINGTON. L’estate non sarà un periodo di ferie spensierate alla Pilkington. L’azienda e i sindacati stanno cercando una soluzione per evitare che il 24 settembre partano 55 lettere di licenziamento. ” Da questa fabbrica non deve uscire nessuno“, dicono i sindacati , ma intanto il mercato dell’auto continua a remare contro.

PUNTA PENNA. Gli industriali di Punta Penna hanno invocato la zes , un aiuto per non morire e hanno invece ricevuto il progetto della Via Verde. L’Associazione degli operatori economici, OASI, ha chiesto un ripensamento del tracciato . Lo studio legale Cerullo, ha inviato al presidente dell’Amministrazione Provinciale di Chieti e al sindaco di Vasto, un’istanza di revoca/modifica in autotutela del progetto. Sugli aspetti di pubblica incolumità, è stato investito anche il Prefetto di Chieti. “Le motivazioni dell’iniziativa”, scrivono gli operatori “sono tutte in ragione della pericolosità della soluzione progettuale approvata e delle interferenze della pista ciclabile, con la regolare viabilità ordinaria che interessa la zona industriale e, in particolare, quella al servizio dell’area portuale, con possibili forme di sviluppo e eventuale incremento del traffico merci.Non sono stati considerati i pareri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’ Ufficio Circondariale Marittimo”.

Paola Calvano (Il Centro)

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