Fare luce sulle reali origini del reperto archeologico rinvenuto lunedì mattina a nord del litorale, nonché sulle dinamiche del suo ritrovamento. E’ di questo tenore l’interrogazione presentata ieri mattina da Vincenzo Suriani e Francesco Prospero del gruppo consiliare Fratelli d’Italia-An, il cui intervento fa seguito al rinvenimento di una parte di colonna di epoca romana, riaffiorata dall’acqua.
Quella zona, come è stato ampiamente documentato da alcune ricerche svolte da Davide Aquilano, archeologo e presidente di Italia Nostra del Vastese, è ricchissima di reperti archeologici, tra cui i resti sommersi del porto romano di Histonium.
La Guardia Costiera, intervenuta tempestivamente sul posto, ha provveduto ad informare del ritrovamento l’amministrazione comunale di Vasto ed il vice sindaco Giuseppe Forte ha allertato immediatamente la Soprintendenza per i beni archeologici, nella persona della dottoressa Amalia Faustoferri, che ha autorizzato la rimozione del reperto per trasferirlo presso la sede della Protezione Civile di Vasto.
Le operazioni di recupero sono avvenute sotto il controllo della Guardia Costiera e della polizia locale.
“Il rinvenimento del reperto ha suscitato discreto interesse ma, soprattutto, attorno a questa vicenda, in molti hanno posto interrogativi, in particolare sull’improvviso ritrovamento della colonna, in una zona altamente frequentata della spiaggia, in un posto dove l’acqua marina è particolarmente bassa, a una profondità di poche decine di centimetri”, annotano Suriani e Prospero, “riteniamo sia importante capire la reale datazione della colonna, scoprire la sua provenienza e approfondire la dinamica del ritrovamento”.
Interrogativi, quelli posti dai rappresentanti del partito di Giorgia Meloni, a cui dovranno rispondere gli accertamenti della Sovrintendenza. Del resto che la zona compresa tra il monumento alla Bagnante fino a metà percorso tra le località di Trave e Cungarelle, sia particolarmente ricca di reperti è fatto assai noto.
Ogni anno Italia Nostra del Vastese – che porta avanti da oltre un lustro un progetto di ricerca su quel tratto della costa e su altri, con proprie professionalità e propri mezzi – organizza escursioni subacquee per dare la possibilità a tutti di vedere cosa c’è nei fondali. Sono attività che vedono la partecipazione di un cospicuo numero di persone, la cui finalità è quella di offrire la possibilità di visitare, con la guida esperta dell’archeologo, una delle attrazioni più suggestive del Vastese, fruibile sia in ambiente sottomarino sia presso la battigia.
Anna Bontempo (Il Centro)