“Come tutti i comuni d’Italia anche quello di Vasto, quando non può rivolgersi al’avvocatura comunale, è costretto ad avvalersi di avvocati esterni al minimo delle tariffe professionali. Sono incarichi affidati in determinati contenziosi previsti dalla legge e sono ben documentati e ben giustificati anche alla magistratura contabile”. E’ secca la replica del sindaco Francesco Menna sul problema delle parcelle legali sollevato da Ivo Menna, fondatore della lista La Nuova Terra. Quest’ultimo, cifre alla mano, aveva diffuso l’importo della spesa sostenuta dall’ente nel triennio 2014-2017 (255mila euro), stigmatizzando gli incarichi affidati.
“Si tratta di avvocati che hanno difeso dirigenti, funzionari e amministratori pubblici per processi penali legati alla pubblica amministrazione”, spiega Francesco Menna, “avvocati che non sono scelti dal sindaco in carica, ma dagli imputati e sono nomine fiduciarie. Come prevede la legge in caso di assoluzione degli stessi il Comune è obbligato a pagare le prestazioni professionali, mentre in caso di condanna sono gli imputati a pagare le spettanze dei propri avvocati. Come accade per tutti i comuni d’Italia. Per cui è mio dovere esprimere vicinanza all’avvocatura e agli avvocati che sono stati lesi nel decoro, nell’immagine professionale in seguito a notizie false e tendenziose che potrebbero profilare anche risvolti penali sulla gravità delle accuse mosse. Probabilmente Ivo Menna è ancora urtato per il ricorso che il Comune di Vasto ha esperito per difendere la trasparenza e la legalità dei propri atti sulla vicenda del Teatro Rossetti. Piuttosto che difendersi nel processo amministrativo pensa Ivo Menna di distrarre i cittadini con notizie false e tendenziose, lesive dell’onore e del decoro di diverse persone tra cui anche il sottoscritto”, è la stoccata finale del primo cittadino.
Anna Bontempo (Il Centro)
