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Chiesa con il tetto crollato, lavori ancora fermi

Per molti vastesi oltre che luogo di culto, la chiesa di San Pietro in Sant’Antonio ha un grande valore affettivo. La storica struttura religiosa è un simbolo della città. L’edificio che fino a qualche anno fa ospitava anche un’emittente televisiva, purtroppo è malato. Il crollo di parte del tetto ha rivelato gravi problemi. Purtroppo i lavori di ristrutturazione del tetto si sono fermati. L’intervento cominciato il 28 gennaio, è stato sospeso.

“Pérchè?”, chiedono i cittadini. Ad eseguire un primo intervento è stata l’impresa Mammarella. Tecnici e operai sono intervenuti per sanare le capriate del tetto della struttura sacra, che si erano piegate facendo crollare le tegole. Sul lato ovest del tetto della chiesa si è aperta una grossa ferita.

Il Comune con l’ingegnere Luca Giammichele dell’Ufficio Lavori Pubblici a febbraio verificò personalmente il danno.“La chiesa”, spiega il sindaco Francesco Mennanon è tuttavia del Comune ma della Curia arcivescovile. Non spetta al Comune la ristrutturazione. So che le autorità religiose si sono attivate per evitare rischi ai cittadini e danni maggiori alla chiesa”.

Probabilmente per poter proseguire i lavori occorrono nuovi permessi e anche fondi. In tempi di crisi è un problema grosso. All’interno della struttura sacra i danni non sono fortunatamente gravi. La chiesa però resta chiusa al culto con grande rammarico dei parrocchiani. E non solo. I fedeli vastesi sono molto legati alla parrocchia di San Pietro in Sant’Antonio.

Ogni anno a fine gennaio si tiene il raduno in piazza San Pietro con il passaggio della porta giubilare, accompagnato dal rintocco delle campane per ricordare il privilegio del giubileo concesso dal Papa alla città. La parrocchia di S. Pietro in Sant’Antonio gode del privilegio dal 12 dicembre 1777, quanto Papa Pio VI, concesse alla comunità vastese la celebrazione del Giubileo nella terza domenica di gennaio, per ricordare la sosta a Vasto di Papa Alessandro III avvenuta dal 7 febbraio al 9 marzo 1177.

Se non ci concludono i lavori di ristrutturazione la chiesa non potrà più essere la sede di una cerimonia storica La Curia ha assicurato che farà il possibile affinchè la chiesa possa essere recuperata. Le funzioni religiose per il momento si terranno nella vicina cappella della Madonna delle Grazie.

Paola Calvano (Il Centro)

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