Un paio di stivali di riserva nella borsa da viaggio. I pendolari che scendono alla stazione Vasto-San Salvo assicurano di essere costretti a viaggiare con le scarpe di ricambio per “guadare” al loro rientro il piazzale antistante lo scalo ferroviario e poter risalire in auto. Viaggiatori e residenti chiedono che venga risolto il problema. Sono diversi i pendolari e gli studenti che quotidianamente prendono il treno per raggiungere il posto di lavoro e lasciano l’auto parcheggiata sul piazzale dello scalo ferroviario Vasto-San Salvo. Al loro rientro il piazzale è spesso allagato.
“Possibile che nessun amministratore se ne sia accorto?”. I viaggiatori sono esasperati. “Fra poco comincia la stagione turistica”, ricordano “Questa stazione ferroviaria avrebbe bisogno di essere curata”.
Erbacce, manto stradale malridotto, buche e asfalto che cede di continuo e poi i periodici allagamenti. Alla mancanza di cura si aggiungono anche i bivacchi notturni. “E’ una stazione abbandonata”, incalzano i pendolari. “La colpa non può essere solo degli incivili. Qui manca l’attenzione. Le amministrazioni dovrebbero curarla di più. Meno male che l’estate è alle porte. Speriamo che con l’arrivo del Frecciabianca la situazione migliori. Invitiamo gli amministratori a vedere con i loro occhi le condizioni esterne dello scalo. In passato era solo il sottopassaggio che da San Salvo porta alla stazione ad avere problemi a causa della pioggia. Ora anche il piazzale si trasforma in un lago. Non è più tollerabile”, insistono i cittadini sollecitando cure adeguate, attenzione costante e maggiore sicurezza.
Le richieste peraltro sono condivise dagli operatori turistici. “La stazione ferroviaria è il biglietto da visita di una località“, ricorda Massimo Di Lorenzo presidente degli operatori della Marina. Gli albergatori condividono e anche gli industriali. “Abbiamo una riviera bellissima. La stazione è la porta d’accesso“, dice Remo Salvatorelli decano degli industriali vastesi.
“Che idea si fa chi arriva da queste parti e scendendo dal treno vede le condizioni del piazzale e delle strade che portano al mare o nelle aree industriali ? Una volta la stazione ferroviaria era il cuore pulsante della città. C’erano tanti treni e tanta gente. Il paragone con l’attuale scalo è impietoso. Lo scalo è vuoto e triste e quel che è peggio , non è certo tenuto nelle condizioni migliori”, afferma Salvatorelli senza nascondere una punta di nostalgia per il passato.
Paola Calvano (Il Centro)