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Una giornata ecologica per richiamare l’attenzione sullo stato della pista ciclabile di Vallone Lebba

pista ciclabile lebba 2

Dai calcinacci abbandonati da qualche impresa edile, agli pneumatici (ce ne sono tantissimi), alle buste stracolme di materiale non differenziato, ai materassi e alle suppellettili. E’ una discarica a cielo aperto la pista ciclabile di Vallone Lebba, costata circa 700mila euro e da anni nel totale abbandono. Per richiamare l’attenzione sul percorso naturalistico e per sensibilizzare alle problematiche legate all’abbandono indiscriminato di rifiuti, il comando provinciale Geav ha organizzato una giornata ecologica per domenica 5 Maggio. Lo slogan scelto è “Non stare a guardare”.

“Facciamo appello a tutte le persone di buona volontà”, dicono i volontari, “ognuno nel suo piccolo può dare un contributo alla causa ambientale”.

L’appuntamento è in via Fonte Fico. Non è una scelta casuale: è proprio in quella zona che l’abbandono dei rifiuti raggiunge i massimi livelli di inciviltà. Ne sono testimoni i residenti che da mesi denunciano le condizioni di degrado del tratto di pista  e la presenza di rifiuti abbandonati perfino nel canale, dove la bonifica, tra l’altro, risulta particolarmente problematica, anche a causa di una diatriba tra il Comune e il Consorzio di Bonifica. Sta di fatto che un percorso naturalistico di grande bellezza, oggi impercorribili sia a piedi, sia in bici,  è diventato da anni emblema del degrado. Circostanza che presta il fianco alle polemiche dell’opposizione consiliare.

“Le condizioni in cui versa la pista ciclabile del Vallone Lebba rappresentano la cifra di incapacità amministrativa prima della giunta targata Luciano Lapenna e ora di quella guidata da Francesco Menna”, commentano Davide D’Alessandro e Alessandra Cappa della Lega, “su quella Pista, mai inaugurata, sono stati gettati oltre 700 mila euro di denaro pubblico. Uno spreco colossale, senza precedenti. Ricordiamo che un video per reclamizzare l’impresa fu pagato 40 mila euro. Oggi il sindaco dice che le priorità sono altre. Le associazioni ambientaliste e sinistre tacciono. Ma come, non sono preoccupate per il disastro ambientale? Non sono angosciate da questa schifezza a cielo aperto? Non pensano di fare un girotondo intorno al Comune per denunciare lo spreco e l’inettitudine? È questa la cartolina di Vasto che dobbiamo mandare in giro? Basta il concerto di Jovanotti per nascondere la sporcizia che ci investe? Non è come presentarsi a una festa in giacca e cravatta, tutti improfumati, ma con le mutande sporche? Coraggio, ambientalisti! Se ci siete, battete un colpo contro l’amministrazione amica, l’amministrazione dello spreco e dell’inefficienza. Dite a Lapenna e a Menna che non ne potete più di tutto questo degrado. O anche a Vasto ci vuole la ruspa per fare un po’ di pulizia?”.                     

Anna Bontempo (Il Centro)

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