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Tribunale di Vasto, nuovo vertice in settimana

Tribunale di Vasto, in città riprende la campagna in difesa del presidio. Ieri mattina davanti al palazzo di giustizia di via Bachelet è stato sistemato uno striscione che recita ” Tutti uniti per l’efficienza e la sopravvivenza del tribunale di Vasto”. La città, sindaco in testa attende una risposta dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Le ultime dichiarazioni del Guardasigilli fanno ben sperare, ma Francesco Menna, i magistrati e gli avvocati aspettano notizie certe e fatti concreti. Venerdi 12 aprile i 28 sindaci e tutti coloro che guidati dall’avvocato Angela Pennetta il 21 marzo hanno partecipato al sit in a Roma e al flash mob a Vasto, si riuniranno per fare il punto della situazione e valutare il da farsi. Non sono escluse nuove trasferte romane per appurare eventuali novità, o comunque iniziative per sollecitare una risposta da Roma.

Dopo le rassicurazioni fatte dello staff del sottosegretario Jacopo Morrone, dal ministero non è arrivata più alcuna notizia. Nè sono stati nominati nuovi dipendenti amministrativi per il tribunale. Le ultime dichiarazioni del ministro Bonafede inducono all’ottimismo ma alle parole devono seguire azioni concrete.

Il Guardasigilli Alfonso Bonafede dieci giorni fa ha dichiarato al Coordinamento nazionale per la giustizia di prossimità che l’ipotesi di riapertura dei tribunali dichiarati “soppressi” dipende dalla valutazione dei costi. Il ministro ha sottolineato che il tribunale può essere salvato ma la strategia da mettere in campo dovrà risultare a costo zero per il Dicastero.

Il Comune è stato chiamato a farsi carico degli oneri di spesa corrente per il mantenimento della struttura. L’ipotesi al Comune di Vasto va benissimo. Il palazzo di giustizia è del Comune, così come la sede dei giudici di pace. Il Comune di Vasto deve ancor riavere dallo Stato due milioni di euro che ha anticipato durante il governo Monti.

“Al di la questo”, dice il sindaco Francesco Menna “la struttura vastese, se necessario, è pronta ad ospitare altri tribunali che non hanno una sede”. Sul problema delle spese vive (acqua luce e gas) l’argomento sarà portato e discusso in Consiglio comunale.

Resta in piedi anche l’ipotesi di accorpamento Vasto-Lanciano. Se dunque il problema riguarda solo le spese, il tribunale di Vasto è pronto al confronto con Bonafede considerando la completa disponibilità a sostenere il costo delle utenze e l’ operazione a costo zero.

“Lo abbiamo detto tante volte”, afferma l’avvocato Angela Pennetta .“Il tribunale di Vasto possiede tutti i requisiti che giustificano la sua permanenza. Anzi è necessario per difendere il territorio. E’ indispensabile una nuova norma che rimetta in discussione la riforma Severino”.

Paola Calvano (Il Centro)

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