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Stoccaggio di rifiuti urbani, bocciata la Ecoexport

Il rischio potenziale è che le attività proposte – carico e scarico di combustibile da rifiuti solidi (Cdr) con relativo stoccaggio nella zona industriale di Punta Penna – possano avere, direttamente ed indirettamente, ripercussioni su specie e habitat presenti nel vicino Sic (sito di interesse comunitario).

 Si appella al “principio di precauzione che uniforma tutta la materia ambientale”, il dirigente della sezione urbanistica comunale, Stefano Monteferrante che, pronunciandosi sulla valutazione di incidenza ambientale (Vinca) presentata dalla Ecoexport di Gavardo (Brescia), ha espresso parere negativo alla realizzazione dell’intervento.

Si parla di un deposito per lo stoccaggio di Cdr, cioè rifiuti derivanti dalla raccolta urbana destinati a essere inceneriti nei cementifici, in un capannone della zona industriale di Punta Penna, a ridosso di una delle spiagge più belle d’Italia e della Costa dei Trabocchi, pari  ad un quantitativo annuo di 45.000 tonnellate di rifiuti, con un flusso giornaliero medio di 125 tonnellate.

Decisivo per il diniego – che arriva a distanza di sei mesi dalla pubblicazione all’albo pretorio della Vinca – sono state le conclusioni cui è giunta la Commissione di valutazione ambientale istituita dal Comune, una sorta di task force formata da Andrea Mazzatenta, Daniele Galassi e Nicola Zinni. Gli esperti hanno esaminato la documentazione, richiedendo integrazioni ed approfondimenti che sono stati forniti dalla ditta solo in parte. Due su tre componenti hanno espresso,quindi, parere negativo, per motivazioni che attengono, principalmente, alle carenze riscontrate nello studio di incidenza, alle omissioni delle analisi chimiche dei rifiuti imballati, nonché alla mancanza di indicazioni dei potenziali effetti biologici diretti ed indiretti sul sito di interesse comunitario.

Sono, in linea di massima, gli stessi rilievi mossi dalle associazioni (Arci, Italia Nostra, Wwf zona frentana, Legambiente) e dal Movimento 5 stelle nelle osservazioni presentate alla scadenza dei termini, a dimostrazioni che le carenze e le incongruità riscontrate dai sodalizi non erano affatto campate per aria. Le associazioni avevano anche giudicato superficiali le conclusioni sui veicoli in ingresso ed in uscita.

“Dalla documentazione emerge che le azioni previste potrebbero avere potenzialmente, direttamente o indirettamente, effetto su specie e habitat presenti nel sito tutelato”, scrive il dirigente comunale, “e che le carenze evidenziate dalla Commissione  di valutazione ambientale non consentono di valutare le possibili/potenziali ricadute pregiudizievoli sull’ambiente tutelato, in particolare i potenziali effetti nocivi dei composti organici volatili che si dovessero sprigionare dai rifiuti imballati, nonché le potenziali perdite delle sostanze inquinanti contenute nelle balle”.  

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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