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Disastri e prevenzione, i comitati oggi a Roma

Chiedono interventi a sostegno della cultura della prevenzione, accelerazione dei processi per disastri colposi, tutela dei familiari delle vittime; e soprattutto, ribadiscono il no alla prescrizione che rischia di lasciare impuniti i responsabili di tante tragedie in Italia. Sono comitati e associazioni aderenti al Coordinamento nazionale “Noi non dimentichiamo” che oggi 25 gennaio, saranno a Roma in piazza Cavour davanti al Palazzo di Giustizia in occasione all’apertura dell’anno giudiziario.

Le proposte del Coordinamento sono contenute in un documento consegnato al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nell’ottobre 2018 a San Giuliano di Puglia (Campobasso), a 16 anni dal crollo della scuola dove, con il terremoto, morirono 27 bambini e una maestra.

Dall’Abruzzo, a pochi giorni dal secondo anniversario della tragedia dell’hotel Rigopiano e nel decennale del terremoto dell’Aquila, arriveranno associazione Patto per l’Abruzzo Resiliente, Fondazione 6 Aprile per la Vita, Comitato Vittime Casa dello Studente Via XX settembre 46, 309 Martiri de L’Aquila, Avus 6 Aprile 2009 e Comitato Vittime di Rigopiano.

Con loro ci saranno Comitato Matteo Valenti, Il Mondo che Vorrei Viareggio, Associazione Familiari Vittime ThyssenKrupp, Legami d’Acciaio, Giuseppe Morese, Comitato Vittime della Scuola San Giuliano di Puglia, Io sono 141 Vittime Moby Prince, Assoc.Vittime del Salvemini, Strage Ferroviaria di Andria e Corato di Aloysi, Assoc. Ilva di Taranto, Comitato Emilia Vite Scosse, Vittime Crollo della Torre Vts Genova, Noi Genitori di Tutti Terra dei fuochi, Il Sorriso di Filippo Amatrice, Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, Giustizia per le Vittime della Lanterna Azzurra Corinaldo, Forum H2O e altre associazioni.

“Nostro obiettivo – recita una nota del Coordinamento – è portare al centro dell’attenzione della politica le questioni relative a Giustizia, messa in sicurezza di infrastrutture, trasporto ed edilizia, sicurezza sui posti di lavoro e risanamento ambientale, attraverso la prevenzione. Siamo convinti che processi che vanno in prescrizione e verità non emerse nei Tribunali siano causa della scarsa credibilità di cui gode la Giustizia agli occhi dei cittadini. Eppure abbiamo conosciuto l’abnegazione con cui lavorano molti magistrati, ma anche la loro frustrazione dovuta alla mancanza di mezzi necessari a svolgerlo”. (ANSA)

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