Casotti divelti, stabilimenti balneari semi distrutti. A Casalbordino: l’erosione della costa avanza e il mare divora la spiaggia. Non solo. I marosi hanno scavato un gradino sul demanio. I pescatori sono stati costretti a portare altrove le loro barche per evitare che le correnti le trascinassero al largo. Salva, grazie all’intervento del Comune e degli altri pescatori, “Gloria”, la barca di Anna Maria Verzino, 83 anni compiuti il giorno di Capodanno, chiamata da tutti “la sposa del mare”, per il suo attaccamento al mare e all’attività ittica. Il mare che ha attaccato il litorale non ha risparmiato la statua della Madonnina accanto alla quale la donna tira a secco la sua barca. ” Gloria ” è salva ma resta il problema dell’erosione marina. Una questione annosa che dovrà essere risolta grazie alla sinergia tra istituzioni.
” Subito dopo le festività di inizio anno andrò a Roma “, ha detto ieri il sindaco Filippo Marinucci “. E’ necessario trovare fondi per salvare la costa di Casalbordino. Non solo scogliere per arginare il fenomeno. Occorrono dighe e barriere in grado di contrastare le correnti”. IL 2019 inizia con danni incalcolabili alla riviera .
“La situazione è drammatica“, denuncia il sindaco. Il mare spinto dal vento sta scavando il lungomare. Marinucci, ha compiuto ieri mattina un sopralluogo. “È davvero un bel disastro”, protesta il primo cittadino. “Non è più possibile arginare il problema con i soliti palliativi e con ripascimenti che durano pochi mesi. Casalbordino chiede interventi strutturali risolutivi, forte anche degli studi progettuali che la Regione ha fatto eseguire dagli esperti dell’Università dell’Aquila”.
Il sindaco reclama i lavori promessi e attesi da tempo. Per il lungomare di Casalbordino sono stati stanziati 500mila euro. Il Comune è pronto a fare la sua parte ma non basta. Sulla riviera casalese servono lavori importanti in grado di rinforzare la barriera sommersa già esistente. Negli ultimi due giorni il mare è avanzato di oltre 9 metri arrivando alla strada.
«La situazione è drammatica nonostante gli interventi già fatti dalla Regione e i tanti sopralluoghi del responsabile delle opere marittime . Bisogna intervenire prima possibile. I danni alle strutture balneari sono notevoli e il mare non aspetta i tempi della buocrazia “.