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Maltempo, navi bloccate al porto di Punta Penna

Entroterra vastese innevato e costa flagellata dalle mareggiate. Non fa eccezione il porto di Punta Penna. Due navi mercantili sono in rada e probabilmente non entreranno in porto per le prossime 24 ore a causa delle forti correnti e dei marosi. Gli operatori industriali sono però più preoccupati per i ritardi nel dragaggio dei fondali più volte annunciato ma mai realizzato.

Se il 2018 è stato l’anno dei record per il movimento merci, gli operatori si augurano che il 2019 possa essere l’anno del dragaggio. Un porto accogliente e sicuro attira sicuramente più armatori. Grandi e piccole aziende tornano a sollecitare tempi più brevi per la burocrazia , la concretizzazione del collegamento su rotaia fra le aree industriali e lo scalo marittimo e il dragaggio dei fondali. Il pescaggio maggiore del bacino è linfa vitale per il settore industriale. Anche al passante più distratto ormai non sfugge il ritrovato dinamismo del bacino portuale. Punta Penna ha ripreso a lavorare con grandi ritmi. Se il 2018 è stato un anno da record per il porto di Vasto con un movimento merci di 580.000 tonnellate, il 2019 promette ancora meglio. L’arrivo della ferrovia e il promesso dragaggio dei fondali sono altri due tasselli che contribuirebbero allo sviluppo del porto contestualmente al rilancio economico della città.

Nel progetto delle connessioni marittime verso Spagna e Croazia, attraverso il “ponte di terra” che collegherà le regioni Abruzzo e Lazio per incrementare i traffici commerciali e turistici, Punta Penna avrà un ruolo di tutto rispetto. La vivacità del porto ha indotto l’autorità marittima e la Regione a potenziare l’attività di vigilanza e controllo. Tutta l’attività portuale è costantemente monitorata con il servizio di videosorveglianza. L’accensione delle telecamere rientra nel progetto di rilancio.

La movimentazione crescente dello scalo ha fatto assumere al porto di Vasto un ruolo essenziale del sistema logistico di trasporto. Punta Penna consente collegamenti fra le rotte marittime e terrestri del commercio internazionale. L’area sarà per questo tenuta costantemente sotto la lente d’ingrandimento per evitare e scoraggiare qualsiasi problema. Accendere le telecamere 24 ore su 24 in tutta l’area portuale è stato un passaggio obbligato per un scalo che è divenuto, grazie al trasporto dei container con le navi feeder, un punto di riferimento per molti Paesi asiatici (sono in aumento i servizi per i principali porti dell’Estremo Oriente) e Nord africani.

Paola Calvano (il centro)

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