Dopo poco più di dodici ore dall’incendio che ha interessato due capannoni della zona industriale in via Belgio, sono ancora a lavoro i Vigili del Fuoco per spegnere gli ultimi focolai ancora accesi all’interno del capannone di proprietà della Bevande Lombardi affittato alla Emporium srl, azienda che commercializza articoli per la casa e per l’igiene.
L’allarme è scattato poco dopo le 23 di ieri primo gennaio. I Vigili del Fuoco tempestivamente accorsi sul posto si sono trovati di fronte una scena inquietante. Le fiamme avevano già interessato entrambi i capannoni e stavano allargandosi anche alle vicine aziende. Diverse le espolsioni che si sono succedute durante gli interventi di spegnimento.
Del capannone della Bevande Lombardi non è rimasto praticamente nulla. Salve invece alcune merci della Zinni Bevande, ma i danni sono incalcolabili. I proprietari, con il supporto di alcuni volontari e con l’aiuto dei vigili del fuoco stanno cercando di trarre in salvo quanto possibile recuperare.
Un terribile e duro colpo per i proprietari. Da chiarire ora le cause che hanno scatenato il devastante incendio. I cCrabinieri della locale stazione di San Salvo sono a lavoro senza sosta da stanotte per cercare di recuperare quanti più indizi possibile. Ma il lavoro è tanto. Le fiamme non ancora domate, il fumo che rende l’aria irrespirabile e le temperature ancora alte non permettono appieno di svolgere il lavoro anche se tanto è stato già fatto.
Solidarietà è arrivata dal sindaco Tiziana Magnacca. “Sono addolorata e vicina ai titolari e alle loro famiglie coinvolti nell’incendio che la scorsa notte ha distrutto un capannone in via Belgio. Hanno subito danni rilevanti, con la perdita di tutte le merci, fiamme che hanno del tutto compromesso la struttura e che potrebbero mettere a rischio le loro attività. Voglio inoltre ringraziare per il lavoro svolto per ore dai Vigili del Fuoco dei distaccamenti di Vasto, Ortona e Termoli e i relativi comandi provinciali per la professionalità dimostrata nel corso delle operazioni di spegnimento”.
Laura Rongoni