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Febbo: “La provincia di Chieti socia dell’ente si costituisce contro i lavoratori”

 “Paradossale e inconcepibile la decisione della Provincia di Chieti di costituirsi contro i dipendenti del Cotir che hanno legittimamente impugnato al TAR, chiedendone l’annullamento, la delibera di Giunta numero 481 del 5 luglio 2018 con la quale vengono stanziati 800 mila euro a favore del Crua (ex Crab) ma che esclude completamente il centro di ricerca vastese, diversamente da quanto approvato in Consiglio Regionale su mio specifico emendamento a favore di entrambi i Centri. La delibera chiude ai lavoratori del Cotir ogni possibilità di percepire qualche stipendio arretrato dopo anni di totale abbandono”. Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che aggiunge quanto segue: “Una Provincia, come quella di Chieti alle prese con gravi problemi di bilancio, difficoltà nel far partire gli appalti e seri problemi nel trovare risorse per la manutenzione ordinaria di strade e scuole, riesce a trovare tempo e soprattutto risorse economiche per costituirsi contro dei lavoratori che da anni vivono un disagio e una vicenda assurda. In occasione dei finanziamenti precedenti in favore dei Centri di ricerca abruzzesi, il Cotir era sempre stato considerato dalla Regione Abruzzo”.

“Non vorrei – rimarca Febbo – che questi 800 mila euro siano destinati esclusivamente a sanare precedenti debiti  del Consorzio di Ricerca Unico Abruzzese (Crua), poiché anch’esso non svolge alcuna attività di ricerca ormai da anni e ha subito un pesante ridimensionamento del personale. Crua voluto dalla Regione per accorpare sia il Cotir sia il Crab mentre ha solo mantenuto in vita (si fa per dire) quello di Avezzano lasciando nel più totale abbandono la struttura e i dipendenti del vastese. Sottolineo, inoltre, come la Provincia di Chieti sia socia del Cotir ma da anni non versa le proprie quote mentre i dipendenti hanno vinto la causa per il riconoscimento del loro rapporto di lavoro pubblico e rigettato istanza di fallimento del Consorzio stesso  proposta da un fornitore. Una vicenda gestita sin dall’inizio di questo governo regionale attraverso una politica miope decidendo incomprensibilmente di far morire il Cotir di Vasto e salvaguardare (per modo di dire) la struttura di Avezzano. Dopo quasi cinque anni di promesse, gli ex lavoratori attendono ancora una spiegazione e delle risposte dal Governo regionale ma soprattutto da parte del centrosinistra vastese che oggi subisce continuamente mortificazioni e umiliazioni mentre ieri saliva sui tetti per protestare”.   

 

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