Sono trascorsi undici mesi dalla cruenta lite familiare nel corso della quale ha rischiato la vita il pugile vastese Domenico Urbano, 41 anni. Domani il cognato, Francesco Orticelli, 54 anni, il pescatore che lo colpì con una coltellata alla gola, comparirà davanti al giudice. Il pm della Procura di Vasto Gabriella De Lucia che ha condotto le indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio del cinquantaquattrenne per tentato omicidio.
I difensori del pescatore chiederanno a questo punto il giudizio con rito abbreviato. Il 25 dicembre 2017 Orticelli accoltellò il cognato, al culmine di una violenta lite nel corso della quale anche la moglie di Orticelli rimase ferita al volto. Le immagini del viso tumefatto della donna hanno fatto il giro del web.
L’accusato ha sempre dichiarato di aver aggredito Urbano per difendere la moglie. Il pugile fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla giugulare dopo essere stato trasportato in ospedale in condizioni gravissime. Orticelli, dopo un periodo di detenzione, dallo scorso aprile è ai domiciliari, i suoi avvocati Giovanni Cerella, Antonello Cerella e Fiorenzo Ceri, insistono sulla “legittima difesa putativa”, e continuano a sostenere che l’aggressione è avvenuta per evitare che Urbano massacrasse di botte la moglie.
Esclusa, anche dal gip Fabrizio Pasquale, la premeditazione, ma ritenuta corretta la detenzione preventiva. Nel corso dell’udienza preliminare la difesa promette sorprese per dimostrare, con elementi anche inediti, che il proprio assistito è intervenuto per bloccare la violenta furia di Urbano. Difendere e non attaccare.
Paola Calvano (Il Centro)
