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La stagione nera del fratino: è sparito dai lidi

 “Nella riserva naturale di Punta Aderci non nidifica ormai dal 2011 e quest’anno per la prima volta dopo un trentennio di presenza costante sul territorio, abbiamo registrato la totale assenza di nidi lungo la costa vastese”. E’ condensata in questi dati la “stagione nera”del fratino, il piccolo trampoliere diventato simbolo delle spiagge in buona salute e uno dei parametri della bandiera blu. Quest’anno il simpatico uccellino ha preferito altri lidi, disertando il litorale che da San Salvo arriva fino a Torino di Sangro, passando per Vasto e Casalbordino.

Stefano Taglioli, naturalista e coordinatore del Gruppo Fratino di Vasto, che già a giugno aveva lanciato l’allarme, non esita a definire la situazione “preoccupante”. Lo fa in occasione della presentazione del report 2018 che ha redatto insieme a Sandro Tagliagambe, nei locali del Centro di aggregazione giovanile di via Anelli.

“La completa mancanza di nidificazioni nel Vastese non è mai stata riscontrata da quando vengono effettuate le osservazioni, cioè da circa 30 anni”, spiega Taglioli, “i motivi di questo preoccupante risultato necessitano di un riscontro negli anni a seguire, almeno nei prossimi due anni, ma in linea generale sono da ricondurre al disturbo antropico, dai cani lasciati liberi sulle spiagge, dalla pulizia meccanica dell’arenile e soprattutto dai vandalismi sui nidi che hanno avuto un picco nel 2017 con asportazione delle uova da parte di ignoti e danneggiamenti alle gabbiette di protezione e alle recinzioni. Riteniamo possibile che anche nel corso di quest’anno si siano verificati degli episodi di vandalismo”, continua il volontario, “in particolare a San Salvo Marina dove nella zona delimitata abbiamo rinvenuto tracce di scarpe e altri segni sulla sabbia”.

Annotazione a parte merita la riserva naturale di Punta Aderci dove il fratino, che di quell’area protetta è il simbolo, non nidifica ormai dal 2011. Quali le probabili cause? Massiccia pressione antropica e assoluta mancanza di azioni mirate per tentare di favorire il ritorno del piccolo trampoliere a cui si è aggiunta, nell’ultimo anno, la presenza invasiva ed invadente dei cinghiali che scavano – come hanno annotato i volontari – fino al piede della duna.

Desta preoccupazione  anche la situazione della riserva “Marina di Vasto” dove sono in corso i lavori per la realizzazione del camminamento pedonale che affiancherà l’attuale pista ciclabile e l’installazione di 52 lampioni alti più di 4 metri, provocando inquinamento luminoso nocivo per la fauna e un notevole impatto ambientale  e visivo.

“Verranno tagliati sicuramente degli arbusti che ora pullulano di passeriformi”, aggiunge Sandro Tagliagambe, uno dei volontari che sacrificano il loro tempo libero monitorando di continuo il litorale vastese.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

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