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“Eterno riposo”, revocato il divieto di dimora

Revocato il divieto di dimora per Francesco D’Ambrosio, Antonio Recinelli e Luisito Lategano i tre dipendenti comunale indagati nell’operazione “Eterno Riposo” con l’accusa di induzione indebita a dare denaro. “Sono venute meno le esigenze di custodia cautelare” A stabilirlo il gip Italo Radoccia che ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati Antonello Cerella e Massimiliamo Baccalà.

IL FATTO. La mattina del 4 luglio il personale del Commissariato di Vasto, a seguito di una complessa ed articolata attività di indagine, aveva tratto in arresto i tre dipendenti comunali Francesco D’Ambrosio, Antonio Recinelli e Luisito Lategano incaricati di pubblico servizio al Cimitero di Vasto che avevano posto in essere una vera e propria attività illecita in grado di fruttare loro denaro contante, noncuranti della normativa vigente in materia e utilizzando l’Ufficio Pubblico per il loro profitto personale.

L’attività illecita riguardava soprattutto le operazioni di inumazione, tumulazione, esumazione ed estumulazione dei feretri, per eseguire le quali, i tre inducevano gli utenti a pagare loro somme di denaro, anziché rivolgersi al servizio Patrimonio e Demanio del Comune, per il versamento delle tariffe previste dal regolamento.

Il tutto per lo più avveniva nell’Ufficio ubicato all’interno del Cimitero stesso, dove i tre ricevevano gli utenti colpiti dai lutti i quali, pur di sistemare i propri defunti, accettavano di pagare in contanti le prestazioni richieste ai dipendenti comunali.

A tal proposito, i dipendenti pur di lucrare denaro, acquisivano la disponibilità dei loculi attraverso attività cimiteriali irregolari, quali ad esempio ridurre in urne cinerarie i resti cadaverici anche quando lo stato degenerativo non lo consentiva, oppure tumulare più cassette nello stesso loculo, a volte anche all’insaputa dell’utente.

L’attività di indagine espletata aveva permesso di acquisire ulteriori riscontri probatori attraverso le intercettazioni telefoniche, ambientali e video, così ricostruendo l’attività illecita posta in essere dagli indagati. Alla luce dei fatti, al termine dell’attività investigativa, il GIP del Tribunale di Vasto, su richiesta del Procuratore Capo della Repubblica dott. Giampiero Di Florio, aveva emesso ordinanze di custodia cautelare, in regime degli arresti domiciliari, nei confronti dei tre dipendenti comunali D’Ambrosio Francesco, di anni 60, Recinelli Antonio di anni 65 e Lategano Luisito di anni 45, rispettivamente con funzioni di custode, necroforo e operaio, responsabili del gravissimo reato di induzione indebita a dare/o promettere utilità, compiuto in concorso tra loro, oltre che di vilipendio di cadavere ed altro.

 

 

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