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Non vuole “Faccetta nera”, il ristoratore lo picchia

Brutto episodio ieri sera a Vasto con un giovane picchiato dal titolare di un ristorante per aver chiesto di togliere “Faccetta nera”, nota canzone di propaganda fascista. La vicenda, raccontata su Facebook anche dall’ex consigliere regionale Maurizio Acerbo, che ha espresso solidarietà nei confronti della vittima, sta avendo molta eco sui social network nelle ultime ore.

Secondo quanto raccontano testimoni dell’episodio, un giovane avrebbe intimato al ristoratore di non diffondere quella canzone, accusandolo di “apologia di fascismo“. Ma, per tutta risposta, sarebbe stato colpito da un pugno in volto, nell’indifferenza dei presenti. A quel punto, è intervenuta la polizia che, secondo persone vicine alla vittima, non avrebbe fatto abbastanza per riportare la calma.  Sui social, intanto, fioccano le manifestazioni di solidarietà nei confronti del giovane aggredito. (chietitoday)

Diversa è invece la versione del titolare del noto ristorante che ha raccontato che il locale in quel momento era chiuso al pubblico e che all’interno era in corso una festa di famiglia. Il ragazzo ha sentito la canzone provenire dall’interno del locale ed è entrato senza che lo stesso fosse aperto al pubblico.  Diverse dunque le versioni a riguardo. Ora toccherà alla Magistratura stabilire quanto realmente accaduto.

Questo quanto si legge sul profilo Facebook di Maurizio Acerbo: “Ieri sera a Vasto (CH) in piena “movida” nel ristorante risuonava Faccetta Nera a tutto volume. Un cittadino ha protestato segnalando che si trattava di apologia del Fascismo. È stato aggredito dal titolare ed è finito al pronto soccorso. Gli agenti di polizia quando sono arrivati hanno scambiato risolini con l’aggressore. È un episodio che rientra nel clima fomentato da Salvini ministro degli interni. Segnalo che Faccetta Nera è un canto risalente all’epoca in cui l’Italia fascista si rese responsabile di crimini contro l’umanità e stragi orrende in Etiopia e delle leggi razziali al fianco di Hitler. Questi imbecilli che vanno cantando “viva il Duce e viva il Re” sono il frutto di ignoranza e rimozione di una tragedia che si concluse con l’Italia in macerie. Il prefetto, il questore e l’ amministrazione comunale di Vasto dovrebbero far chiudere o almeno sospendere per almeno un mese questo locale. Il proprietario avrebbe finalmente il tempo di leggere qualche libro di storia (consigliamo “Italiani brava gente” dello storico Del Boca* a tutti quelli che dicono che noi italiani in fondo nelle colonie ci siamo comportati bene) . Auspichiamo che l’autorità giudiziaria persegua l’aggressore. Dobbiamo aspettare di veder sfilare di nuovo le croci uncinate per le nostre città? Solidarietà a Nicholas, il compagno aggredito. Prepariamo subito esposti. E direi che sia il caso di organizzare un presidio”.

 

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