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Pilkington, adesso c’è uno spiraglio per la Cig

Un anno di cassa integrazione in deroga contingentata all’imponente piano di investimenti annunciato dalla Pilkington Italia a giugno e al nuovo piano industriale che nel 2019 porterà nuove produzioni nello stabilimento di Piana Sant’Angelo e in quello di Settimo Torinese. E’ quanto discusso ieri al Ministero del Lavoro a Roma dai dirigenti di Pilkington Italia unitamente a rappresentanti delle Regioni Abruzzo e Piemonte , ai responsabili delle fabbriche e alle organizzazioni sindacali. Nel corso della riunione romana è stata individuata una strada per ottenere un anno di cassa integrazione straordinario a fronte di 30milioni di investimenti a San Salvo( 20 per sostituire gli impianti obsoleti, altri 10 per le nuove attrezzature) e 7milioni in Piemonte. La proposta è frutto di un anno di certosino lavoro. Pilkington ha chiesto alla politica di essere supportata nel piano di investimenti con un periodo di cassa integrazione che accompagnerebbe il piano di ristrutturazione.

” Venerdi”, dice il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli ” avremo un incontro con l’azienda in Regione per perfezionare ulteriormente il piano. Poi se tutto va bene torneremo a discutere al ministero del Lavoro”.

Giovanni Lolli appare soddisfatto ma preferisce mantenere una linea prudente e pacata. ” Posso dire “, afferma ” che stiamo arrivando al raggiugimento di un obiettivo per il quale abbiamo lavorato per un anno. La proposta è stata elaborata grazie agli investimenti di Pilkington Italia e quindi all’impegno dei suoi dirigenti e all’impegno anche dei sindacati”.

Istituzioni, azienda e sindacati hanno creato la tanto agognata squadra che facendo muro ha portato avanti fra mille difficoltà un progetto che potrebbe costituire una nuova primavera per l’industria locale. Il presidente Graziano Marcovecchio , il suo braccio destro, Roberto Minenna, i sindacati e lo stesso Giovanni Lolli sono impegnati a far si che 75 giorni prima del 24 settembre giorno in cui scadrà il primo ciclo di amortizzatori sociali , vengano fermate le lettere di licenziamento per altrettanti giovani e si allontani lo spauracchio dei 600 esuberi. Se il ministero darà l’ok e le Regioni Abruzzo e Piemonte accompagneranno gli investimenti con nuove risorse , il futuro sarò decisamente più brillante.

Paola Calvano (il centro)

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