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Ecco perchè è mancata l’acqua all’ospedale di Vasto

La chiusura pomeridiana delle saracinesche da parte della Sasi per motivi di manutenzione ha mandato in tilt le autoclavi del San Pio. I serbatoi si sono prosciugati. Brutto inizio giornata ieri per medici, operatori sanitari e pazienti. La Asl si è subito mobilitata ed ha provveduto a fare arrivare in ospedale autobotti dei vigili del fuoco, in attesa della riparazione. Pare che le autoclavi fossero andate in blocco già martedi, ma il problema è stato scoperto ieri quando aprendo i rubinetti non è uscito neppure un goccio d’acqua. Gli utenti hanno cominciato a protestare e il personale sanitario ha dovuto fare i salti mortali per alleviare i disagi. Infermieri e medici hanno tranquillizzato comunque i malati. Il caldo afoso non è stato certo d’aiuto. I responsabili della Asl nel frattempo hanno contattato i dirigenti della Sasi.

” Le autoclavi”, ha fatto sapere l’azienda sanitaria “saranno riparate nel più breve tempo possibile. Nel frattempo la Sasi cambierà gli orari di chiusura delle saracinesche che fino ad oggi venivano chiuse alle 18. Si cercherà di evitare il brusco calo di pressione che ieri ha provocato il blach out idrico”. Ieri mattina le autobotti dei vigili del fuoco hanno provveduto a fare la spola con l’ospedale portando l’acqua necessaria nelle corsie e nelle sale operatorie. Il rito

rno dell’acqua non è bastato ad evitare mugugni, proteste e in qualche caso anche minacce di denunce. Le continue piogge avevano illuso i vastesi. La città era convinta di poter evitare questa estate l’annuale emergenza idrica. La necessità di eseguire lavori di adeguamento e riparazione della rete idrica ha invece costretto la Sasi a programmare chiusure serali delle saracinesche. Il guaio è che non sempre al mattino l’acqua torna. Nei serbatoi del quartieri alti della città o nelle grandi strutture come il nosocomio, non sempre si riesce a riportare subito la pressione ad un livello adeguato. Ne sanno qualcosa i residenti del quartiere Croci, afflitti da una carenza cronica del prezioso liquido. Al San Pio tuttavia l’acqua è essenziale. I tecnici cercheranno di controllare i cali di pressione comunicandoli alla Sasi, e nel frattempo quest’ultima accelererà i lavori nella zona. La Sasi sta effettuando una mappatura delle reti in tutta la città per ridurre le perdite idriche.

“Sono già state installate”, ha detto la Tosti ” elettrovalvole e contatori idrici che permettono di monitorare il quantitativo di acqua distribuita in 15 zone della città ed i livelli dei relativi serbatoi di accumulo”. Sono state ritrovate 18 perdite. Tre, per la complessa localizzazione del punto di inframmettenza, sono in fase di completamento.

Paola Calvano (il centro)

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