Operazione ” Eterno riposo” . Settimana di interrogatori per i tre dipendenti comunali accusati di induzione indebita a dare o promettere benefico per le tumulazioni dei defunti in cambio di denaro ( Luisito Lategano, Franco Ambrosio e Antonio Recinelli), ma anche per i 14 indagati che avrebbero tratto beneficio dal comportamento illegale.
” Spero”, ha detto ieri mattina il dirigente del commissariato, Fabio Capaldo che coordina le indagini ” nella collaborazione degli indagati. Collaborando la loro posizione potrebbe cambiare e le responsabilità scemare”. Allo stato attuale anche i beneficiari dell’induzione indebita rischiano una pena severa. Infatti, la novità del reato di induzione sta nell’inserimento del comma 2 nell’art. 319, che recita: “nei casi previsti di induzione indebita, chi dà o promette denaro o altra utilità, è punito con la reclusione fino a tre anni. Anche la vittima viene sanzionata”. La punibilità del soggetto indotto vorrebbe, nelle intenzioni del legislatore, spingere alla correttezza il privato nel rapporto con la pubblica amministrazione.
” Il privato “, recita la legge ” non può più cedere nei confronti di una blanda spinta a pagare, se non vuole essere coinvolto nella responsabilità penale”. ” Le prove a carico degli indagati “, ha ripetuto ieri Capaldo ” sono inconfutabili. Collaborando potrebbero spiegare diversamente o dare una diversa interpretazione a ciò che è stato appurato. La stessa collaborazione “, ha ripetuto il dirigente del commissariato , ” la chiediamo a tutti i cittadini che dovendo affrontare una tumulazione o altro problema con un defunto , hanno subito il comportamento illegale dei 3 arrestati o altre imposizioni. Il loro nome non sarà rivelato. Ci aiuteranno a mettere fine ad un malvezzo insopportabile”.
I tre arrestati saranno ascoltati oggi pomeriggio alla presenza dei difensori, Antonello Cerella e Massimiliano Baccalà. Sono accusati anche di vilipendio di cadavere. Paola Calvano (il centro)